Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://hdl.handle.net/2307/40402
Titolo: NATALIE CLIFFORD BARNEY: COSTRUZIONE DI UN MITO NELLA PARIGI COSMOPOLITA DEGLI ANNI VENTI
Autori: Napoleone, Giulia
Relatore: FIORENTINO, DANIELE
Parole chiave: PARIGI
ANNI VENTI
NATALIE C. BARNEY
LESBISMO
SALOTTO LETTERARIO
Paris-Lesbos
Belle Époque
rue Jacob
Académie des femmes
mecenatismo
aforismi
Ladies Almanack
Data di pubblicazione: 3-giu-2017
Editore: Università degli studi Roma Tre
Abstract: Questa ricerca nasce dal desiderio di restituire valore alle complessità di Natalie Clifford Barney, scrittrice e icona del suo tempo, per rendere giustizia tanto alla funzione aggregante che svolse nel milieu culturale, quanto al suo lavoro intellettuale. Tutti i tasselli che hanno concorso alla trasformazione della giovane ereditiera americana in un mito della Parigi degli anni Venti vengono ricostruiti seguendo un percorso cronologico. Dopo l’analisi del contesto americano in cui nacque, vengono esaminate le motivazioni per le quali la scrittrice scelse Parigi come patria d’elezione. Barney infatti attraversò l’oceano per poter creare un mondo personale a cavallo tra le culture, privo di confini geografici, linguistici e di pensiero. Grazie all’ingente patrimonio paterno e alla propensione alle arti, ereditata dalla madre, ella radunò in un atipico e longevo salotto letterario una comunità di artisti e intellettuali, realizzando a rue Jacob il suo Altrove ideale. In quanto fulcro di quest’enclave transnazionale, ella operò come mecenate e come agente culturale, costruendo una fitta rete di relazioni con coloro che la celebrarono, dedicandole opere e personaggi letterari iconici. Troppo spesso ricordata semplicemente come personaggio della Paris-Lesbos o musa, in questa sede si è voluto anche riscoprire l’evoluzione artistica di Barney in quanto scrittrice poliedrica, animata da originalità contenutistica e sostenuta da ironia e acutezza d’espressione. Dedita alla personale realizzazione e incurante dei dettami morali, ella visse apertamente la propria omosessualità, libera dalle nozioni di peccato e vizio. Il sentimento amoroso fu l’argomento della sua opera e al contempo ne fu la forza catalizzatrice, ella elaborò il proprio corpus sovrapponendo estetica dell’arte ed etica dell’amore, in un gioco di continui rimandi e interconnessioni tra la vita e l’arte.
URI: http://hdl.handle.net/2307/40402
Diritti di Accesso: info:eu-repo/semantics/openAccess
È visualizzato nelle collezioni:Dipartimento di Scienze Politiche
T - Tesi di dottorato

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