Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento:
http://hdl.handle.net/2307/6054
Titolo: | La pena in bianco. La legalità "nella misura del possibile" | Autori: | Effer Lopez Kelly, Tatiana | Relatore: | Trapani, Mario Ferrajoli, Luigi |
Parole chiave: | Giustizia penale Tassativita' reclusione Garantismo |
Data di pubblicazione: | 16-mag-2016 | Editore: | Università degli studi Roma Tre | Abstract: | Obiettivo della mia ricerca è evidenziare i punti deboli della teoria della pena e la necessità dell’integrazione del garantismo penale in relazione alla sanzione penale. La realtà della pena esige il suo ripensamento e il suo adeguamento ai principi dello Stato costituzionale, poiché palesa l’assenza di efficaci garanzie dei diritti fondamentali. Benché ogni pena consista in una menomazioni di diritti, un sistema garantista deve assicurare a chiunque subisca una pena la tutela di tutti i diritti la cui menomazione non sia legalmente prevista. In altre parole, deve tutelare il condannato dall’esercizio sregolato e indebito del potere punitivo. Tuttavia, tradizionalmente si percepisce come una grande ingiustizia la condanna dell’innocente e non l’eccessiva afflittività della condanna di coloro ritenuti colpevoli. I principi assiologici dell’odierno costituzionalismo esigono un novo paradigma di definizione, comminazione ed esecuzione delle pene, che consideri il condannato come soggetto di diritto (non come oggetto di una punizione), e la pena, di conseguenza, come l’imposizione di obblighi e/o divieti. Non può essere irrogata, ma prima ancora comminata, una pena il cui contenuto non sia predeterminato tassativamente dalla legge. Perché l’esecuzione penale non si converta in una pratica di dominio e violenza dell’uomo sull’uomo, la legge penale deve rispettare il canone della tassatività - oltre che nella qualificazione dei reati - nella configurazione delle sanzioni, connotandone esattamente il contenuto afflittivo in termini di diritti limitati o sospesi. Questa prospettiva rileva l’illegittimità della reclusione in quanto irriducibile a obblighi predeterminabili tassativamente. La cultura giuridica ha da tempo delegittimato le fattispecie in bianco. È necessario fare altrettanto con le pene in bianco e rendere compatibile lo stato di detenzione con lo stato di diritto. | URI: | http://hdl.handle.net/2307/6054 | Diritti di Accesso: | info:eu-repo/semantics/openAccess |
È visualizzato nelle collezioni: | Dipartimento di Giurisprudenza T - Tesi di dottorato |
File in questo documento:
File | Descrizione | Dimensioni | Formato | |
---|---|---|---|---|
Tesi_Effer.pdf | 1.58 MB | Adobe PDF | Visualizza/apri |
Page view(s)
254
checked on 21-nov-2024
Download(s)
364
checked on 21-nov-2024
Google ScholarTM
Check
Tutti i documenti archiviati in DSpace sono protetti da copyright. Tutti i diritti riservati.