Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://hdl.handle.net/2307/564
Titolo: Gozzano tra D'Annunzio e Pascoli
Autori: Cali', Sara
Relatore: Leonelli, Giuseppe
Data di pubblicazione: 19-mar-2010
Editore: Università degli studi Roma Tre
Abstract: La mia indagine si è svolta a partire da un confronto sistematico tra i versi di Guido Gozzano e tutte le opere in prosa e in poesia di Giovanni Pascoli e di Gabriele d’Annunzio1. Le ipotesi sono state formulate tenendo conto delle sottolineature che Gozzano ha tracciato nei libri di sua proprietà, conservati presso il Centro di studi di letteratura italiana in Piemonte Guido Gozzano-Cesare Pavese (Università degli studi di Torino), utili a confermare la presenza di riprese intertestuali e via d’accesso privilegiata al mondo interiore del poeta. Inoltre ho tenuto conto anche degli abbozzi che si leggono nell’edizione critica curata da A. Rocca e di tutte le ipotesi relative a Pascoli e d’Annunzio reperite nei commenti e nella bibliografia. Sono riportate di seguito anche tutte le citazioni che riguardano altre fonti che potrebbero interferire con l’attribuzione a Pascoli o a d’Annunzio, premurandomi, dove possibile di riscontrarle nel Quaderno dantesco, in quello Petrarchesco e nell’Albo dell’officina. Compreso l’epistolario che nel caso della Signorina Felicita contribuisce a smentire eventuali attribuzioni a Pascoli o a d’Annunzio. Emblematico anche il caso della Signorina Felicita e dell’Amica di nonna Speranza per le quali era stato fatto il nome della Contessa di Amalfi, ma studiando l’influsso di Un cœur simple di Gustave Flaubert sull’opera in versi di Guido Gozzano, mi sono accorta che il piccolo racconto francese era uno degli archetipi della Signorina Felicita. Il criterio di scelta è legato al senso dell’intertestualità che interviene in Gozzano nella manifattura poetica, d’accordo nel ritenere che la citazione sia un atto cosciente del letteratissimo poeta che amava la parola e si compiaceva di un gioco raffinato affidato al riconoscimento da parte del lettore, una strizzata d’occhio che perderebbe di valore se affidata ad una semplice ripresa testuale, arida e sterile. La tesi è composta da una Introduzione che prelude all’analisi di tutte le poesie coinvolte in rimandi intertestuali, divise in sette gruppi, secondo le raccolte di appartenenza: La via del rifugio, I colloqui, le Poesie sparse, I versi manoscritti, Versi di incerta attribuzione, Altre poesie tramandate e Le farfalle. In un’Appendice rendo conto delle sottolineature confluite nelle abbozzo delle Farfalle dal volume pascoliano dei Poemi conviviali appartenuto a Gozzano. Mi riferisco, ovviamente, a tutte le opere pubblicate prima del 9 agosto 1916, anno della morte di Gozzano.
URI: http://hdl.handle.net/2307/564
È visualizzato nelle collezioni:X_Dipartimento di Italianistica
T - Tesi di dottorato

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