Adeegso tilmaantan si aad u carrabbaabdo ama ugu samayso link qoraalkan http://hdl.handle.net/2307/547
Cinwaan: Le rappresentazioni cinematografiche dell'Altro nell'Europa mediterranea
Qore: Barucca, Claudia
Tifaftire: Pravadelli, Veronica
Taariikhda qoraalka: 28-Apr-2010
Tifaftire: Università degli studi Roma Tre
Abstract: L’incontro con l’alterità migrante costituisce un’attualità importante e quotidiana nella contemporaneità globale ed europea. Ci proponiamo di indagare i rapporti tra questo fenomeno e le sue elaborazioni discorsive, attraverso una riflessione critica sulle rappresentazioni cinematografiche contemporanee dell’Europa mediterranea tra il 1995 e il 2007. Partiremo dalle riflessioni filosofiche sul concetto di identità e identificazione tra l’io e Altro (in Ricoeur e Lévinas) e tra colonizzato e colonizzatore (in Fanon). Intendiamo far dialogare i testi cinematografici con i cultural studies, in particolare nella loro declinazione postcoloniale (da Hall, Spivak, Said fino alla nuova antropologia e ai border studies). Elaborando la lezione gramsciana sui rapporti tra egemonia, cultura e subalternità questi studi guidano il nostro lavoro sull’alterità, sulle identità multiple e diasporiche e sulla critica alla retorica del multiculturalismo. Il nostro intento è quello di lavorare sul Mediterraneo come area geografica, storica, e soprattutto come retorica di confine, che si dimostra condizione per uno sguardo interessante e produttivo sul rapporto tra marginalità identitaria e modi di rappresentazione. Filtreremo la nostra analisi attraverso gli interrogativi e le proposte di T. Elsaesser, R. Chow, H. Naficy e A. Kaplan per comporre una cartografia fluida dei testi cinematografici della sponda nord del Mediterraneo. Osserveremo brevemente le proposte di classificazione e definizione del cinema europeo come world cinema e in particolare del cinema migrante e diasporico, per poi analizzare le forme narrative ed estetiche che assume l’incontro con l’Altro e tra differenze, i rapporti tra dimensione relazionale e dinamiche dello sguardo e le rappresentazioni delle identità migranti e multiple (double o multiple occupancy – Elsaesser). La nostra proposta è dunque quella di attraversare l’arcipelago del cinema europeo contemporaneo del Mediterraneo per interrogarci sulle condizioni e le possibilità di un “pensiero meridiano” (Cassano, Zolo). L’“alternativa mediterranea” non vuole proporsi come nuovo paradigma o modello culturale omogeneo, ma occasione e condizione per un pensiero critico del/sul confine (border thinking). Questa proposta contribuisce alla riflessione teorica sulla retorica discorsiva del multiculturalismo occidentale superandola e svelandone il carattere egemonico. Dall’analisi sui modi del border filming mediterraneo, gli interrogativi sul “multiculturalismo critico” o sul nuovo “umanesimo critico” e “post-umanista” si aprono verso le più recenti elaborazioni critiche contemporanee. Questi studi coinvolgono diverse discipline (sociologia, filosofia, teoria politica, economia e diritto) e lavorano su una riarticolazione del rapporto centro-periferia (Nord, Sud, Occidente, Oriente), e attraverso lo studio critico delle democrazie liberali occidentali e del fenomeno della globalizzazione si aprono alle proposte dei nuovi studi cosmopoliti subalterni (South Global).
URI : http://hdl.handle.net/2307/547
Wuxuu ka dhex muuqdaa ururinnada:X_Dipartimento di Comunicazione e spettacolo
T - Tesi di dottorato

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