Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://hdl.handle.net/2307/4300
Titolo: Elio Vittorini : letteratura, critica e società
Autori: Giordano, Caterina Francesca
Relatore: Leonelli, Giuseppe
Parole chiave: Vittorini
critica
Novecento
Data di pubblicazione: 16-giu-2014
Editore: Università degli studi Roma Tre
Abstract: L’obiettivo del seguente progetto di ricerca è di ricostruire gli aspetti fondamentali dell’attività di scrittore e di teorico della letteratura di Vittorini, focalizzandomi sui punti nevralgici che la costituiscono. Malgrado l’abbondante bibliografia critica, questo è, infatti, un discorso ancora lontano dall’essere esaurito, raramente letto nell’interezza delle sue molteplici sfumature e implicazioni. La ricerca prende l’avvio dagli anni ’30, quando Vittorini inizia a stringere rapporti con le case editrici Mondadori e Bompiani e il suo interesse letterario si dirige verso la letteratura americana. A coronare la fascinazione per l’America, inizialmente alimentata da una serie di traduzioni dall’inglese, sarà la pubblicazione di Americana, raccolta di scritti di autori statunitensi divisi in sezioni su base cronologica. È un momento cruciale per la formazione di Vittorini, nel quale è possibile individuare il primo radicale distacco da quella prosa d’arte ancora presente, sia pur articolata in una più distesa e oggettivata dimensione narrativa, nel Garofano rosso, romanzo scritto negli anni trenta e apparso a puntate sulla rivista «Solaria» e quindi pubblicato in volume nel 1948. Gli scrittori raccolti in Americana, con le forti implicazioni sociali e politiche, costituiscono la rivelazione di un continente pressoché sconosciuto in Italia. Da Americana prende avvio quella necessità di affrancarsi dagli «astratti furori» che si farà sostanza capitale in Conversazione in Sicilia (1941), un’opera difficile da definire quanto al genere, ma già orientata verso quello che verrà definito, nel dopoguerra, engagement in Francia e “impegno” in Italia. È il punto di passaggio necessario per la nascita dello scrittore di Uomini e no e l’ideatore della rivista «Il Politecnico», la polemica con Togliatti e l’uscita dal Partito Comunista, l’attività di critico militante, suggeritore e dirigente editoriale, la proposta della grande inchiesta su letteratura e industria, le simpatie, molto personalizzate, per l’avanguardia, il ricchissimo repertorio di tematiche affrontate prima sul «Menabò», la rivista fondata e diretta in collaborazione con Italo Calvino e poi nell’eccezionale libro pubblicato postumo Le due tensioni. Nel mio progetto dunque mi sono dedicata alla ricostruzione e all’interpretazione di diversi ma connessi e interagenti aspetti dell’opera di Vittorini. Fra questi, sempre scarsamente considerata dagli studiosi, la passione per le arti figurative, una sorta di ut pictura poesis tutto vittoriniano, che proietta una nuova luce sull’opera più squisitamente letteraria.
URI: http://hdl.handle.net/2307/4300
Diritti di Accesso: info:eu-repo/semantics/openAccess
È visualizzato nelle collezioni:Dipartimento di Studi Umanistici
T - Tesi di dottorato

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