Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://hdl.handle.net/2307/40811
Titolo: PREVENZIONE E GESTIONE DELLE CRISI BANCARIE.
Autori: FLOCCARI, VINCENZO
Relatore: DI CECCO, GIUSTINO
VALENSISE, PAOLO
Parole chiave: CRISI BANCARIE
Data di pubblicazione: 19-mar-2020
Editore: Università degli studi Roma Tre
Abstract: L’evoluzione della disciplina dei mercati finanziari evidenzia chiaramente, ad uno sguardo diacronico d’insieme, come le più rilevanti riforme del settore siano state per lo più varate in via d’urgenza, in quanto necessitate dallo scoppio di gravi crisi economiche. A tale tendenza non fa eccezione l’attuale (e complesso) quadro normativo europeo relativo all’Unione bancaria e, più in particolare, ai meccanismi di prevenzione e gestione delle crisi bancarie, predisposto a seguito di una situazione di strutturale instabilità monetaria, economica e finanziaria verificatasi a livello planetario. Il presente lavoro si prefigge l’obiettivo, senza pretese di esaustività, di analizzare le nuove regole europee sulle crisi bancarie, nonché soffermarsi sull’impatto che le stesse hanno avuto nel nostro Ordinamento. Il Capitolo 1 è dedicato alla genesi della normativa europea e, dunque, alla illustrazione del contesto storico, economico ed istituzionale all’interno del quale si è formata l’attuale disciplina sulla prevenzione e gestione delle crisi bancarie europea (e, per l’effetto, quella nazionale). Il Capitolo 2 è dedicato alla disamina delle scelte compiute dal legislatore italiano in sede di attuazione della medesima normativa europea rappresentata dalla Direttiva 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive, cd. BRRD), con particolar riferimento ai nuovi strumenti di composizione delle crisi bancarie essenzialmente preventivi (piani di risanamento e misure di intervento precoce). Il Capitolo 3 è dedicato all’analisi delle procedure di composizione delle crisi più penetranti ed invasivi ovvero la procedura di riduzione o conversione di azioni, di altre partecipazioni e di strumenti di capitale (c.d. write down) e la procedura di risoluzione. Il Capitolo 4, infine, è dedicato all’impatto che i vari strumenti di composizione delle crisi bancarie, per come introdotte all’interno dell’Ordinamento giuridico italiano, hanno avuto sulle categorie di soggetti maggiormente interessati dalle riforme, ossia, per un verso, i soggetti “forti”, ovvero gli istituti di credito; e, per altro verso, i soggetti “deboli”, notoriamente rappresentati dai (piccoli) risparmiatori ed investitori. In tale capitolo, inoltre, verranno altresì rassegnate le conclusioni, individuando l’obiettivo primario perseguito delle istituzioni europee e nazionali.
URI: http://hdl.handle.net/2307/40811
Diritti di Accesso: info:eu-repo/semantics/openAccess
È visualizzato nelle collezioni:T - Tesi di dottorato
Dipartimento di Economia Aziendale
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