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Titolo: PER UNA LETTURA FENOMENOLOGICA DEI TESSUTI STORICI : UN'INDAGINE DI METODO PER IL RESTAURO URBANO A PARTIRE DALL'OPERA E DAI RIFERIMENTI DI CHRISTOPHER ALEXANDER
Autori: BENEDETTI, JACOPO
Relatore: PALLOTTINO, ELISABETTA
Parole chiave: RESTAURO
CITTA'
TESSUTO STORICO
PERCEZIONE
ALEXANDER
Data di pubblicazione: 16-dic-2019
Editore: Università degli studi Roma Tre
Abstract: La ricerca si è mossa da una domanda di carattere generale: nel restauro urbano, quando, cioè, l’oggetto d’intervento non è un edificio, o un’opera d’arte, ma il tessuto di una città, le sue vie, piazze, le sue pavimentazioni, il passo serrato o disteso delle sue finestre, gli accenti cromatici dei suoi intonaci e delle sue pietre, che cosa si deve conservare e cosa si può trasformare? Come definire e dare sostanza ai caratteri identitari di un tessuto - quelli che Paolo Marconi chiamava: «leggi e regole non scritte, ma severissime, di coesione e corrispondenza all’in terno del tessuto urbano, che rendono [l’edilizia minore] protagonista delle città e delle campagne»? La prospettiva - parziale, ma inedita - dalla quale si è cercato di dare risposta a questo interrogativo, è quella dell’interpretazione percettiva dello spazio della città storica. Per orientare lo sguardo in un campo di studio altrimenti troppo vasto, la ricerca si è svolta a partire dall’opera di una figura di particolare rilievo nel dibatti to disciplinare sulla lettura della percezione architettonica degli anni ‘70, ‘80 e ‘90 del secolo scorso: il britannico Christopher Alexander. È stata condotta un’attenta rilettura critica delle fonti e dei riferimenti culturali dei suoi testi, approfondendo così questioni di psicologia della forma (Gestaltpsychologie), di estetica e di storia dell’arte e dell’architettura, attraverso le opere, tra gli altri, di: Heinrich Wölfflin, Wolfgang Köhler, Kurt Koffka, Rudolf Arnheim, Ernst Gombrich, Paul Frankl. Il cuore della ricerca è consistito in un’operazione critica di sintesi di questi riferimenti, che sono stati analizzati, confrontati e messi a sistema, con continuo riferimento alle specificità dei tessuti e dell’edilizia storica. A partire da questo primo quadro metodologico, si è tentato di descrivere le possibili applicazioni di una lettura visiva formalizzata alla disciplina del restauro urbano. Questo percorso di studi - all’apparenza eterodosso per una ricerca di restauro - ha mostrato, in realtà, straordinarie convergenze con la tradizione degli studi italiani sull’ambiente urbano e apre a possibili orizzonti di approfondimento sul tema dell’identità dei paesaggi storici e dei paesaggi storici urbani (HUL, 2011).
This research lead from a broad question on urban restoration: when the object of a conservative action is not a building, or a single work of art, but the fabric of a city: its roads, and squares, and pavements; the dense or sparse rhythm of its win dows, the tones and textures of its plasters and stones - what can be transformed, and what must be preserved? In other words, how to define the identity of an historic fabric? How to truly understand what Paolo Marconi called: «the unspoken but strict rules of cohesion and correspondence within an urban fabric, that turn the fabric itself into the protagonist of cities and landscapes»? The partial, yet original perspective of our study, is to provide a perceptual interpretation of the spaces of an historic city. To keep the orientation in such an un charted territory, the research lead from the written works of one of the champions of the studies on the perception of architecture in the 1970s, 80s and 90s: Christopher Alexander. The cultural references and sources of his books have been reviewed and analyzed, delving into the fields of formal psychology (Gestaltpsychologie), aesthetics, history of art and architecture, through the works - among others - of: Heinrich Wölfflin, Wolfgang Köhler, Kurt Koffka, Rudolf Arnheim, Ernst Gombrich, Paul Frankl. The true heart of the research was the critical synthesis of those interdisciplinary, studies, which were thoroughly examined, confronted and contextualized with specific reference to the issues of historic urban fabrics. A number of possible practical applications of this methodological framework to the field of urban restoration are presented and briefly described. The scope and results of the study - which might seem at first rather unorthodox for the field of architectural restoration - show an extraordinary concurrence with the Italian tradition of the studies on the urban environment or ambiente urbano, and open up new possibile definitions of the identity of historical landscapes and historic urban landscapes (HUL, 2011)
URI: http://hdl.handle.net/2307/40734
Diritti di Accesso: info:eu-repo/semantics/openAccess
È visualizzato nelle collezioni:Dipartimento di Architettura
T - Tesi di dottorato

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