Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://hdl.handle.net/2307/40501
Titolo: BASILIO DI CESAREA, IN EBRIOSOS (HOM. MOR. XIV). EDIZIONE CRITICA, TRADUZIONE, COMMENTO
Autori: Quircio, Marco
Relatore: LO CICERO, CARLA
Parole chiave: BASILIO DI CESAREA
OMILETICA
TRADUZIONE MANOSCRITTA
Data di pubblicazione: 21-giu-2017
Editore: Università degli studi Roma Tre
Abstract: L'edizione è introdotta da uno studio della tradizione manoscritta che, basandosi sulla collazione di 138 testimoni (visionati autopticamente nelle biblioteche che li conservano o studiati attraverso le riproduzioni richieste alle biblioteche o reperibili online), individua raggruppamenti di manoscritti (che ho chiamato famiglie e ho nominato con le lettere dell'alfabeto greco da α a ν) che in parte corrispondono ai gruppi e alle famiglie ricostruite dai soli due studiosi che hanno finora affrontato un lavoro di collazione di un numero cospicuo di codici per una o più omelie morali di Basilio. 1 La conformazione di queste famiglie è stata accuratamente descritta nell'introduzione, anche per mezzo di tabelle riassuntive relative ai manoscritti che compongono ogni singola famiglia, alle varianti che la caratterizzano e alle opposizioni e concordanze tra le diverse famiglie. Ciò che emerge dallo studio è l'immagine di una tradizione manoscritta in cui è particolarmente pervasiva l'opera della contaminazione, che impedisce la ricostruzione di uno stemma e permette solo di stabilire i rapporti tra alcune famiglie, individuando i principali rami della tradizione. Allo stesso modo, è particolarmente difficile indicare le caratteristiche proprie di ogni famiglia, anche perché le varianti presenti nella tradizione sono spesso adiafore e raramente tradiscono un gusto o particolari vicende di trasmissione del testo. Proprio alle varianti è dedicata un'altra serie di tabelle, che le elencano in base alla tipologia e forniscono al lettore una visione d'insieme delle lezioni rifiutate e di quelle accolte nel testo. Quest'ultimo, accompagnato da un apparato critico particolarmente espanso (ma che riesce, così, a dar conto della tradizione manoscritta nella sua interezza), non si discosta molto dall'edizione settecentesca di Garnier, eppure ne prende le distanze in diversi punti, dimostrando, così, tanto che il testo ristampato nella PG è sostanzialmente corretto e attendibile (anche perché, casualmente, Garnier aveva a disposizione, nella Biblioteca Nazionale di Parigi, manoscritti dei principali rami della tradizione), quanto che esso è, tuttavia, migliorabile (poiché alcuni rami della tradizione non erano noti a Garnier, né egli possedeva gli strumenti, anche informatici, che permettono di studiare più a fondo lo stile basiliano confrontando le diverse omelie tra loro e con altri testi). Il testo critico è seguito dalla traduzione italiana, anch'essa finora mai realizzata in sede scientifica, e da un corposo commento, che analizza l'omelia su diversi livelli (contenutistico, linguistico, stilistico-retorico) e offre, oltre alla segnalazione di loci scritturistici e di altri autori antichi, la discussione delle varianti principali, indicando i criteri di volta in volta seguiti nella scelta della lezione da accogliere.
URI: http://hdl.handle.net/2307/40501
Diritti di Accesso: info:eu-repo/semantics/openAccess
È visualizzato nelle collezioni:Dipartimento di Studi Umanistici
T - Tesi di dottorato

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