Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://hdl.handle.net/2307/40453
Titolo: L'INFLUENZA DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE SUL MERCATO DEL LAVORO: IL CASO DEL SETTORE MANIFATTURIERO NEGLI STATI UNITI
Autori: Antenucci, Fabrizio
Relatore: Levrero, Enrico Sergio
Parole chiave: LAVORO
DISUGUAGLIANZA
COMMERCIO INTERNAZIONALE
Data di pubblicazione: 16-giu-2017
Editore: Università degli studi Roma Tre
Abstract: Dalla recente letteratura, che principalmente fa riferimento al Factor Content of Trade e al teorema Stolper-Samuelson, non emerge una chiara influenza del commercio internazionale sul mercato del lavoro nel settore manifatturiero statunitense. L’obiettivo di ricerca è quello di mettere in evidenza dei limiti teorici dei suddetti strumenti di impostazione marginalista e, parallelamente, di fornire una spiegazione alternativa, sulla base di alcuni elementi della teoria classica, dei differenziali salariali e dei livelli occupazionali. In particolare, l’affermazione del principio della libera circolazione delle merci, degli uomini e dei capitali potrebbe causare la riduzione della forza contrattuale dei lavoratori maggiormente esposti alla concorrenza internazionale, influenzandone negativamente le remunerazioni. Inoltre, la frammentazione dei processi produttivi – che si manifesta attraverso le crescenti importazioni di beni intermedi – potrebbe causare una riduzione della domanda di manodopera nel manifatturiero (production workers). Tuttavia, l’espansione del commercio internazionale potrebbe favorire – sia in termini retributivi che occupazionali – i lavoratori impiegati nelle rimanenti fasi della catena del valore aggiunto (nonproduction workers). Diversamente dall’approccio neoclassico – che distingue tra lavoratori qualificati e non qualificati, basandosi sui livelli di istruzione – nella presente ricerca si fa riferimento alle specifiche categorie occupazionali. A riguardo, attraverso un’analisi econometrica condotta specificando un modello panel ad effetti fissi, si dimostra l’esistenza di una relazione significativa tra l’indice di apertura al commercio internazionale e le grandezze relative al mercato del lavoro (salari e occupazione), confermando le considerazioni teoriche precedentemente formulate. Infatti, relativamente al periodo 2002-2014, si riscontra un impatto negativo del commercio internazionale sui lavoratori impiegati nella produzione, nel trasporto e in generale nelle sfere più basse della struttura aziendale. Viceversa, il commercio internazionale influenza positivamente salari e livelli occupazionali di manager, impiegati nell’area finanziaria, sviluppo e ricerca, informatica.
URI: http://hdl.handle.net/2307/40453
Diritti di Accesso: info:eu-repo/semantics/openAccess
È visualizzato nelle collezioni:Dipartimento di Economia
T - Tesi di dottorato

File in questo documento:
File Descrizione DimensioniFormato
tesi_antenucci.pdf4.86 MBAdobe PDFVisualizza/apri
Visualizza tutti i metadati del documento Suggerisci questo documento

Page view(s)

77
checked on 6-mag-2024

Download(s)

229
checked on 6-mag-2024

Google ScholarTM

Check


Tutti i documenti archiviati in DSpace sono protetti da copyright. Tutti i diritti riservati.