Adeegso tilmaantan si aad u carrabbaabdo ama ugu samayso link qoraalkan http://hdl.handle.net/2307/4004
Cinwaan: Cretesi fuori di Creta
Qore: De Vita, Roberta
Tifaftire: Ragone, Giuseppe
Ereyga furaha: Creta
Cretesi
epigrafia
prosopografia
Taariikhda qoraalka: 15-Apr-2009
Tifaftire: Università degli studi Roma Tre
Abstract: Il tema di ricerca prescelto, una prosopografia dei Cretesi attestati per via epigrafica fuori di Creta, comportava il rischio, ben presente sin dall'inizio del mio lavoro, di un esito puramente "catalogico" ed erudito, pur se utile comunque nella totale mancanza di un repertorio di tal genere nell'attuale panorama bibliografico. Pertanto la redazione di un catalogo esaustivo, che conta ben 994 schede, è stata da sempre intesa solo come approfondimento propedeutico di uno strumento di lavoro personale, da mettere a frutto per l'elaborazione di capitoli di sintesi dedicati prevalentemente a riflessioni generali, trasversali, metodologiche e sistemiche: quindi "storiche" in senso lato. L'analisi dei personaggi è sviluppata, dunque, in una ricca sezione iniziale, una trattazione unitaria che procede secondo due direzioni: per categorie di documenti tra loro connessi da determinate affinità tipologiche e per categorie professionali. Un'analisi prosopografica dei Cretesi attestati fuori di Creta ha ovviamente la finalità primaria di analizzare la mobilità degli abitanti, dunque le relazioni tracciate all'esterno da Creta e dalle sue città. Tuttavia esse sono cosi inevitabilmente e inestricabilmente intrecciate con le relazioni e le vicende endogene, da illuminarle ed esserne illuminate a vicenda. Per questo motivo, si è scelto di prendere in considerazione non solo quei Cretesi che furono fisicamente presenti nelle regioni da cui provengono le iscrizioni che li menzionano, ma anche personaggi attestati in epigrafi rinvenute fuori dell'isola, senza che si abbia la certezza di una loro effettiva permanenza in questa o in quella città. Mi riferisco, in particolare, alla categoria di persone con cui si apre il presente lavoro: i "Teorodoci e prosseni dei santuari" (I.1), primo capitolo della sezione dedicata ai destinatari di decreti e ai beneficiari di nomine. La presenza dell'una o dell'altra città cretese nei cataloghi è significativa delle relazioni da essa intessute con i santuari più importanti del mondo greco, dunque del suo peso internazionale nell'epoca in cui i due cataloghi furono redatti (tra la metà del III e l'inizio del II secolo a. C.). Se a ciò si aggiungono le informazioni sulla topografia dell'isola, desumibili dall'ordine geografico utilizzato nella sequenza dei personaggi nel catalogo delfico, è evidente l'importanza di questo capitolo d'esordio come premessa storica e geografica di tutto il lavoro. Il secondo capitolo, "Gli evergeti e la storia di Creta in epoca ellenistica" (I.2), rappresenta un approfondimento di questo periodo storico (fine III-inizio II secolo a. C.), che è quello di maggiore mobilità dei Cretesi: esso sviluppa l'esame di alcuni decreti di prossenia particolarmente importanti ai fini di una ricostruzione delle vicende cretesi e della loro connessione con i più noti eventi storici. Il secondo capitolo tratta dei decreti da me denominati "Decreti muti" (I.3), perché non esplicitano gli eventi che li hanno determinati, ed è seguito dall'analisi dei "Prosseni e decreti di asylia" (I.4), dove vengono presentati e discussi i decreti connessi con le concessioni di asylia a diverse città del mondo greco insulare da parte del koinon cretese. Questi ultimi introducono la trattazione del noto fenomeno della pirateria cretese, in passato oggetto di ricostruzioni ipotetiche, qui trattato sulla base dell'effettiva evidenza epigrafica: nel capitolo dedicato a "Destinatari di decreti e pirateria" (I.5) sono analizzate singole iscrizioni che abbiano un rapporto con il fenomeno della pirateria cretese, attraverso il tentativo di fare luce sull'effettiva realtà della documentazione. La sezione dei decreti si conclude con le liste di prosseni da diverse città del mondo greco: differenti rispetto a quelle provenienti dai santuari, sviluppate nel primo capitolo, esse fanno luce sulla multifome e mutevole politica estera delle città cretesi nella suddetta fase della storia ellenistica, cruciale per l'isola e i suoi abitanti. La seconda sezione del lavoro analizza la più nota delle categorie professionali attestate per i Cretesi fuori di Creta, quello che è un vero topos della storiografia moderna, ovvero il mercenariato cretese. Si susseguono sette capitoli dedicati ai militari: i primi tre sono "Liste di soldati" (II.1), "Ufficiali lagidi" (II.2), "Defunti riconducibili a guarnigioni macedoni o seleucidi" (II.3). Un'attenzione particolare è dedicata all'esame di categorie tradizionalmente connesse col mercenariato, ma che, a mio parere, necessitano di una maggiore cautela: i Defunti d'Egitto (II.4), particolarmente quelli dei cosiddetti "vasi di Hadra", e gli Autori di proscinèmi (II.5), sempre dall'Egitto. Alla documentazione epigrafica si aggiunge quella papiracea, particolarmente nel capitolo sui "Cretesi dei papiri egiziani" (II.6), che illustra aspetti importanti dell'immigrazione cretese in Egitto, come l'istituzione delle cleruchie di mercenari e l'egittizzazione dei Greci residenti nella chora. Un'ultima sezione tratta delle altre categorie professionali estrapolate dalle fonti esaminate: artisti noti e celebri introducono le attestazioni concernenti l'arte e l'artigianato, attraverso le quali si approda alla sezione che illustra i personaggi restituiti dai rendiconti santuariali (artigiani che fornivano e riparavano oggetti in metallo del santuario, offerenti dalle mansioni non specificate, donatori di beni inventariati e autori di offerte e sottoscrizioni per la costruzione e la ricostruzione di edifici). I rendiconti delii, in particolare, ci restituiscono la brulicante vita dei Cretesi nella Delo ateniese della metà del II secolo a. C, particolarmente quella dei locatari di magazzini, definibili modernamente come "imprenditori". Seguono le categorie dei commercianti e degli atleti: particolarmente nutrita la seconda, che abbraccia una documentazione che si estende dal V secolo a. C. al II secolo d. C.. A "riscattare" l'idea di una barbarie culturale cretese concorrono la categoria degli attori e dei musicisti, che vanta personaggi di gran fama, nonché quella degli "intellettuali", tra cui spicca un illustre rappresentante dello scetticismo del I secolo a. C.. Conclude questa carrellata di personaggi il variegato mondo dei sacerdoti. La serie di capitoli sopra illustrata è seguita dalle schede prosopografiche relative a ciascun personaggio: ogni scheda fornisce le informazioni essenziali sulla sua attività e sul tipo di documento che lo attesta, seguite da una bibliografia essenziale e dal rimando alle pagine del testo ove il personaggio sia stato trattato in maniera estensiva. Non tutte le schede presentano il rimando ai capitoli: non si è ritenuto necessario l'inserimento, nella trattazione generale, dei personaggi meno rilevanti o comunque poco contestualizzabili ai fini di un quadro d'insieme. Le schede sono suddivise per etnico, e, all'interno di ogni sezione, ordinate alfabeticamente e numerate. Ai fini di una rapida consultazione, e di un immediato reperimento dei personaggi indipendentemente dall'etnico che li accompagna, è apposto, al termine del lavoro, un indice dei nomi: tutti gli antroponimi, disposti in ordine alfabetico, sono accompagnati dal numero della relativa scheda (o delle relative schede) della prosopografia.
URI : http://hdl.handle.net/2307/4004
Wuxuu ka dhex muuqdaa ururinnada:X_Dipartimento di Studi sul mondo antico
T - Tesi di dottorato

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