Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2307/6071
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dc.contributor.advisorPravadelli, Veronica-
dc.contributor.authorCostantino, Mariagrazia-
dc.date.accessioned2018-09-06T13:55:45Z-
dc.date.available2018-09-06T13:55:45Z-
dc.date.issued2012-04-24-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2307/6071-
dc.description.abstractQuesto studio si propone come un’analisi di alcune rilevanti modalità di articolazione dello spazio urbano, all’interno delle maggiori culture filmiche dell’Asia Orientale, durante tutto il Ventesimo secolo e agli inizi del Ventunesimo. Partirò dall’idea che le città, soprattutto quelle asiatiche – così definibili perché situate in una rete di rapporti culturali ed economici che hanno luogo nella stessa macroregione – siano continuamente minacciate dal rischio di sparizione e assenza, dietro le narrative “metropolitane” e i progetti di costruzione di una città perfetta che si sostituisca a quella reale nella percezione e nell’immaginario comuni. Il cinema verrà qui considerato come testimonianza e antidoto a questa sparizione: perché nel primo caso coadiuva il progetto di costruzione di un immaginario urbano ideale, nel secondo lo interrompe, svelandolo, e disvelando la città “vivente”, quasi sempre nascosta, poco illuminata e opaca. Nel rappresentare un progetto parallelo o integrato alla presenza urbana, il cinema sostiene o espone, denunciandoli, i meccanismi di gestione e controllo delle persone, di mobilitazione di capitali e modellamento dello spazio materiale, e nel farlo racconta storie fittizie o reali, che a loro volta si integrano con, o contraddicono la vita della città “in superficie”. I film saranno usati qui come dirigibili che espongono uno slogan visibile a tutti, o come sottomarini, il cui periscopio scandaglia silenzioso gli abissi del mare urbano. Questa tesi, più che una proposta scientifica, è l’esito di esperienze e riflessioni derivate da una personale esplorazione di panorami urbani emergenti, in trasformazione o in crisi, su tutto il territorio della Repubblica Popolare Cinese, dal 2000 a oggi. In questo periodo ho avuto la possibilità di confrontarmi con modelli di città che venivano fatti e disfatti in base a esigenze economiche, a programmi di sviluppo legati alla produzione, e in ultimo al ricavo di utile. Quello che colpisce, in questo quadro attentamente pianificato e rigorosamente controllato, è che le persone sembrano ridotte al ruolo di comparse. Il cinema è per me un progetto compiuto di reinserimento dell’uomo nel paesaggio urbano, e un modo di giustificare questa presenza, riattribuendole la dignità perduta in decenni di meccanica pianificazione.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.publisherUniversità degli studi Roma Treit_IT
dc.subjectasiait_IT
dc.subjectcittàit_IT
dc.subjectpotereit_IT
dc.subjectideologiait_IT
dc.subjectriscritturait_IT
dc.titleIn cerca di una forma : ricostruzioni urbane nel cinema asiaticoit_IT
dc.typeDoctoral Thesisit_IT
dc.subject.miurSettori Disciplinari MIUR::Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche::CINEMA, FOTOGRAFIA E TELEVISIONEit_IT
dc.subject.isicruiCategorie ISI-CRUI::Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche::Performing Artsit_IT
dc.subject.anagraferoma3Scienze dell'antichita', filologico-letterarie e storico-artisticheit_IT
dc.rights.accessrightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess-
dc.description.romatrecurrentX_Dipartimento di Comunicazione e spettacolo*
item.grantfulltextrestricted-
item.languageiso639-1other-
item.fulltextWith Fulltext-
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T - Tesi di dottorato
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