Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://hdl.handle.net/2307/5989
Titolo: L'Alguer e la Corona d'Aragona : architettura civile catalana di Alghero tra XV e XVI secolo: tipi, stile e tecniche
Autori: Schintu, Francesca
Relatore: Pagliara, Pier Nicola
Parole chiave: Alghero
Catalani
Architettura
Abitazione
Data di pubblicazione: 20-giu-2016
Editore: Università degli studi Roma Tre
Abstract: L’obiettivo principale di questo studio è l’esame della cultura architettonica catalana ad Alghero, nel complesso quadro del Mediterraneo aragonese: i modi e i tempi della sua penetrazione in un contesto estraneo, come interagisce con le preesistenze, quanto rimane identica alla madrepatria e quanto, invece, risente degli usi e dei condizionamenti locali. Tutti temi che meritano un’attenta riflessione sotto ogni aspetto dell’architettura civile (spaziale, funzionale, formale e costruttivo), mediante un costante confronto con le altre terre della Corona d’Aragona. Tra il Quattrocento e il Cinquecento la città di Alghero assume la configurazione complessiva che si conserverà quasi intatta fino ad oggi, nonostante gli interventi di alterazione del tessuto urbano dei secoli XIX e XX. Soprattutto nell’Ottocento, le nuove esigenze abitative portano alla pratica generalizzata delle sopraelevazioni e delle saturazioni. Capita di assistere a vere e proprie demolizioni e, in molti casi, le strutture murarie più antiche spariscono sotto tardi intonaci. Oggi in numerose facciate del centro storico, riplasmate in fogge neoclassiche o liberty, affiorano resti di finestre e portali di lessico catalano. Sono frammenti che fanno rimpiangere la perdita di un patrimonio di grande livello che merita di essere salvaguardato e conservato. La ricerca, ripercorrendo la storia che ha reso Alghero la più catalana delle città sarde, mette a fuoco il tema dell’architettura civile e dei modi dell’abitare, da cui traspare un dialogo così fitto con il Levante iberico che riusciamo a percepirne gli echi ancora oggi. A proposito delle tipologie edilizie di Alghero catalana, si può parlare di un vero e proprio “trapianto” dalla madrepatria del tipo signorile del palau nobiliare con patio centrale. Per il resto siamo di fronte ad un contesto urbano che presenta tipi comuni a molte città dell’Europa mediterranea (case a schiera e palazzi con portici esterni su strada, tipici dei centri a vocazione mercantile). Anche sotto gli aspetti stilistici e tecnici si assiste ad una quasi totale trasposizione dei modelli propri del Levante iberico, spesso però arricchiti dall’esperienza di quei maestri che avevano compiuto percorsi formativi in altri luoghi. Mettendo a confronto le architetture della più catalana delle città sarde con quelle del resto dell’isola, del Levante iberico e delle altre colonie aragonesi del sud Italia, si può dire che l’architettura catalana pura sia appannaggio (oltre che dei territori della madrepatria) di poche circoscritte realtà dell’ambito “italiano”, tra cui spiccano Alghero e Siracusa: città con trascorsi molto diversi ma accomunate da un legame privilegiato con la madrepatria che si rifletterà in un’architettura in tutto e per tutto fedele ai modelli d’oltremare, difficilmente influenzabile da nuove mode e tendenze. Nel resto della Sardegna e negli altri contesti dell’Italia meridionale (soprattutto nel napoletano) prevalgono linguaggi ibridi di cui i prospetti degli edifici sono l’esempio più emblematico: si incontrano spesso facciate di palazzi in cui sono compresenti finestre rinascimentali, finestre tardogotiche, portali catalani (a dovelles) e portali “a giogo”, detti anche “durazzeschi” (tipici del napoletano e assenti nel Levante iberico).
URI: http://hdl.handle.net/2307/5989
Diritti di Accesso: info:eu-repo/semantics/openAccess
È visualizzato nelle collezioni:Dipartimento di Studi Umanistici
T - Tesi di dottorato

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