Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://hdl.handle.net/2307/569
Titolo: La tutela inibitoria
Autori: Palumbo, Amedeo
Relatore: Clarizia, Renato
Data di pubblicazione: 26-mar-2010
Editore: Università degli studi Roma Tre
Abstract: La tesi ha ad oggetto la tutela inibitoria nei suoi molteplici aspetti. La chiave di lettura adottata è quella della individuazione dei caratteri comuni delle diverse ipotesi di inibitoria previste nel nostro ordinamento nella prospettiva della costruzione di un fondamento generale della tutela. La prima parte della tesi analizza le singole fattispecie del Codice civile e delle leggi speciali che prevedono le azioni di cessazione, suddivise tra le ipotesi di inibitoria a carattere definitivo e quelle a carattere provvisorio. Tra le prime sono state analizzate quelle inerenti i diritti della personalità, la proprietà, i diritti reali e il possesso, il pericolo ai beni ipotecati, il diritto all’ambiente salubre, la concorrenza sleale, i marchi e le invenzioni, il diritto d’autore. Tra le fattispecie di inibitoria provvisoria, invece, sono state analizzate la denunzia di nuova opera e di danno temuto, l’inibitoria provvisoria in materia di marchi e brevetti, la responsabilità degli amministratori, l’ipotesi residuale di cui all’art. 700 c.p.c. Una prima riflessione, consequenziale alla ricognizione effettuata, ha ad oggetto le condizioni ed i presupposti dell’azione inibitoria. Rispecchiando la prima parte della tesi, l’analisi effettuata distingue tra le norme che contemplano forme definitive di inibitoria da quelle che prevedono ipotesi provvisorie di tale tutela. Successivamente è stato fatto oggetto d’esame l’ambito di applicazione del provvedimento inibitorio e, in secondo luogo, il suo contenuto. Di particolare interesse, soprattutto dal punto di vista strettamente operativo, è l’analisi delle problematiche inerenti l’applicazione del provvedimento inibitorio, in special modo per quanto attiene alla violazione di ordini di fare infungibile e di non fare. Da ultimo, sempre nell’ambito dell’esecuzione forzata dell’ordine inibitorio, si è affrontato il disposto del neo introdotto art. 614 bis c.p.c., che introduce nel nostro una forma di compulsione indiretta sul modello dell’astreinte di diritto francese. La seconda parte della tesi è dedicata alle ipotesi di azione inibitoria previste nell’ambito della tutela dei consumatori. Il Codice nel Consumo, come è ovvio, rappresenta il necessario terreno di confronto per l’interprete che intenda valutare novità ed inefficacia dell’inibitoria a tutela del consumatore. Tra le fattispecie analizzate vi sono l’inibitoria prevista agli artt. 37, 139 e 140 del Codice. Inoltre, pur non contenendo la previsione di un provvedimento inibitorio, ma contemplando esclusivamente un rimedio di tipo risarcitorio, è stata analizzata la class action, entrata in vigore di recente, di cui all’art. 140 bis.ù L’ultima parte della tesi presenta una panoramica delle fattispecie di inibitoria previste in ambito comunitario, sia quelle presenti negli ordinamenti degli Stati membri (sono stati analizzati quelli di Francia, Germania, Olanda e Gran Bretagna), sia quelle derivanti dai provvedimenti degli organismi dell’Unione. Le conclusioni, nel ripercorrere le tappe del lavoro, mettono in evidenza le peculiarità della tutela inibitoria e ne sottolineano i requisiti di “elasticità” e la capacità a divenire strumento di primo intervento dell’ordinamento soprattutto per quei diritti “nuovi” che, pur riconosciuti meritevoli di tutela, non trovano ancora nell’ordinamento una protezione positiva.
URI: http://hdl.handle.net/2307/569
È visualizzato nelle collezioni:X_Dipartimento di Diritto dell'Economia ed Analisi Economica delle Istituzioni
T - Tesi di dottorato

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