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http://hdl.handle.net/2307/5123
DC Field | Value | Language |
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dc.contributor.advisor | Ricci, Francesco | - |
dc.contributor.author | Gervasio, Francesca | - |
dc.date.accessioned | 2016-08-01T10:30:29Z | - |
dc.date.available | 2016-08-01T10:30:29Z | - |
dc.date.issued | 2013-06-05 | - |
dc.identifier.uri | http://hdl.handle.net/2307/5123 | - |
dc.description.abstract | La stipulazione dei contratti a distanza, negoziati e conclusi tra un professionista ed un consumatore mediante tecniche di comunicazione a distanza, offre grandi opportunità di crescita degli scambi nel mercato interno. Tuttavia, la disciplina elaborata verso la fine degli anni Novanta in ambito europeo, e recepita nei singoli Stati membri, non ha consentito agli operatori economici di sfruttare pienamente tutte le potenzialità di questa modalità di vendita, il cui impiego è rimasto contenuto rispetto agli intenti e alle aspettative. Ciò è imputabile anche al fatto che la direttiva 97/7/CE sulla “protezione dei consumatori in materia di contratti a distanza” prevedeva un grado di armonizzazione minimo, determinando così una frammentazione normativa che ha pesantemente inciso sulla possibilità, per gli operatori economici, di effettuare agevolmente scambi commerciali a livello transfrontaliero. Le istituzioni comunitarie – per favorire l’incremento degli scambi nel mercato unico, per agevolare la concorrenza tra le imprese nonché per offrire ai consumatori una più vasta gamma di prodotti a prezzi più competitivi - hanno dato impulso al (e diretto il) percorso volto alla revisione dell’acquis communautaire sulle vendite nell’Unione Europea, nell’ambito delle quali rientrano le vendite a distanza. Espressione di tale obiettivo è stata, in primo luogo, l’adozione della direttiva 2005/29/CE sulle pratiche commerciali scorrette e, successivamente, della direttiva sui diritti dei consumatori 2011/83/UE – direttiva ad armonizzazione “mista” che ha riformato la disciplina sui contratti negoziati al di fuori dei locali commerciali e sui contratti a distanza. Inoltre, in tale contesto assume rilievo fondamentale la presentazione, nel mese di ottobre del 2011, della proposta di regolamento relativo a un diritto comune europeo della vendita (o CESL - Common European Sales Law). Nell’ambito della CESL, la disciplina delle vendite a distanza è stata particolarmente valorizzata ed è compresa nel più ampio progetto di riforma del diritto contrattuale europeo, volto alla uniformazione del diritto e alla rimozione degli ostacoli, di carattere giuridico, agli scambi transfrontalieri nel mercato unico. L’attività di ricerca svolta è stata, quindi, prevalentemente incentrata sull’individuazione dei problemi posti dalla attuale disciplina delle vendite a distanza e dalle soluzioni che sono state proposte dalla disciplina recentemente definita a livello comunitario mediante gli appena citati interventi. Nel primo capitolo, infatti, si indicano i problemi posti dalla disciplina sui contratti a distanza dal punto di vista pratico, rappresentati principalmente dalla disomogeneità normativa esistente a livello europeo, dalla necessità di contenere i costi transattivi per le imprese, dagli ostacoli incontrati dal consumatore alla prestazione di un consenso libero e consapevole all’acquisto, dall’esigenza di prevedere modalità semplici e gratuite di scioglimento dal vincolo contrattuale e di usufruire di rimedi più efficaci in caso di inadempimento. Nel secondo capitolo, le questioni poste dalla disciplina sulle vendite a distanza vengono analizzate dal punto di vista giuridico, partendo dalle norme contenute nell’ordinamento italiano agli artt. 50 e ss. del codice del consumo, seguite dalle nuove regole introdotte con l’applicazione della direttiva 2011/83/UE e quelle in corso di elaborazione contenute nella CESL - dedicando ad ognuna di esse una apposita sezione. Nel terzo capitolo, infine, si formulano le conclusioni: ossia, si valuta l’efficacia delle soluzioni - proposte in sede comunitaria - alle questioni individuate nel primo capitolo. Specificamente, si segnalano i problemi risolti, le questioni ancora aperte e le prospettive di riforma. | it_IT |
dc.language.iso | it | it_IT |
dc.publisher | Università degli studi Roma Tre | it_IT |
dc.subject | vendita | it_IT |
dc.subject | direttiva | it_IT |
dc.subject | consumatore | it_IT |
dc.subject | CESL | it_IT |
dc.title | Le vendite a distanza ai consumatori : disciplina vigente e prospettive di riforma | it_IT |
dc.type | Doctoral Thesis | it_IT |
dc.subject.miur | Settori Disciplinari MIUR::Scienze giuridiche::DIRITTO PRIVATO | it_IT |
dc.subject.isicrui | Categorie ISI-CRUI::Scienze giuridiche::Law | it_IT |
dc.subject.anagraferoma3 | Scienze giuridiche | it_IT |
dc.rights.accessrights | info:eu-repo/semantics/openAccess | - |
dc.description.romatrecurrent | Dipartimento di Studi Aziendali | * |
item.languageiso639-1 | other | - |
item.grantfulltext | restricted | - |
item.fulltext | With Fulltext | - |
Appears in Collections: | X_Dipartimento di Studi Aziendali T - Tesi di dottorato |
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