Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2307/5061
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dc.contributor.advisorAluffi Pentini, Anna-
dc.contributor.authorCiammetti, Orietta-
dc.date.accessioned2016-07-06T10:38:58Z-
dc.date.available2016-07-06T10:38:58Z-
dc.date.issued2015-06-18-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2307/5061-
dc.description.abstractIl progetto di ricerca indaga la condizione di doppia diversità in cui vengono a trovarsi i bambini appartenenti a culture “diverse” che presentano anche una “disabilità”. I temi della diversità culturale e della disabilità sono solitamente trattati in maniera separata nell’ambito della ricerca pedagogica, rari sono infatti i progetti che indagano gli aspetti problematici della “doppia diversità”: essere straniero ed essere disabile. La riflessione sui confini della “doppia differenza”, dovrebbe condurre all’identificazione di strategie pedagogiche utili alla riduzione e, nella migliore delle ipotesi, alla prevenzione dello svantaggio derivante da tale condizione, con l’obiettivo di rispondere adeguatamente alla “doppia sfida” che tale condizione pone, a chi accoglie e a chi chiede accoglienza, sia pure con modalità diverse. Il progetto di ricerca è stato svolto con l’obiettivo di evidenziare le variabili di diversa natura che configurano il fenomeno, le barriere sociali da superare per favorire l’inclusione delle persone doppiamente diverse e i percorsi che possono promuovere l’accompagnamento in chiave pedagogica di tutti gli attori coinvolti nel processo. Il lavoro, che propone anche un’indagine sul campo, attraverso la conoscenza delle problematiche sottese alla manifestazione della disabilità, pone l’accento sulla possibilità che le difficoltà presentate dai bambini con carattere migrante siano connesse anche al processo migratorio familiare ed alla fatica di sentirsi “doppiamente diversi”, ponendo quindi l’accento sulla necessità di rivisitare i protocolli valutativi utilizzati per la diagnosi di questi bambini e programmare azioni per la promozione dell’inclusione sociale. Il dialogo interdisciplinare risulta essere uno degli strumenti privilegiati per la realizzazione di tali intenti.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.publisherUniversità degli studi Roma Treit_IT
dc.subjectinterculturait_IT
dc.subjectintersezionalitàit_IT
dc.subjectdisabilitàit_IT
dc.subjectmigrazioneit_IT
dc.titleLa doppia differenza : bambini disabili figli di migranti. Uno studio di caso.it_IT
dc.typeDoctoral Thesisit_IT
dc.subject.miurSettori Disciplinari MIUR::Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche::PEDAGOGIA GENERALE E SOCIALEit_IT
dc.subject.isicruiCategorie ISI-CRUI::Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche::Educationit_IT
dc.subject.anagraferoma3Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologicheit_IT
dc.rights.accessrightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess-
dc.description.romatrecurrentDipartimento di Scienze della Formazione*
item.languageiso639-1other-
item.fulltextWith Fulltext-
item.grantfulltextrestricted-
Appears in Collections:Dipartimento di Scienze della Formazione
T - Tesi di dottorato
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