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http://hdl.handle.net/2307/491
Titolo: | La regolamentazione dei mercati finanziari e la procedura Lamfalussy | Autori: | Rotolo, Emanuela | Relatore: | Torchia, Luisa | Data di pubblicazione: | 5-mag-2009 | Editore: | Università degli studi Roma Tre | Abstract: | Abstract Il presente lavoro si fonda sulla premessa che il quadro attuale della regolamentazione dei mercati finanziari si presenta molto complesso, sia sotto il profilo delle fonti, sia sotto il profilo del contenuto e delle modalità della regolazione. In primo luogo, infatti, oltre alle norme prodotte dalle fonti nazionali, gli operatori del mercato sono tenuti a rispettare regole emanate dalle istituzioni comunitarie e dagli organismi internazionali; in secondo luogo, le peculiarità del settore dei mercati finanziari impongono la produzione di norme flessibili, in quanto capaci di adattarsi ai repentini mutamenti del mercato, e fortemente caratterizzate dal punto di vista tecnico. Da tale premessa discende la questione di poter configurare un modello "centralizzato" di produzione di norme che consenta di ottenere, a livello europeo, un sistema di regole comuni e raggiungere, così, l'obiettivo dell'armonizzazione europea, ormai necessario al fine di conformare il sistema giuridico ad un mercato che si espande oltre i confini nazionali dei singoli Stati. L'ipotesi di lavoro si fonda dunque sulla valutazione della Procedura Lamfalussy come sistema di produzione di regole del mercato finanziario idoneo a rispondere alle esigenze di celerità, flessibilità e integrazione. A tal fine, si analizzano le quattro fasi nelle quali si articola la Procedura descritta nel Rapporto finale del Comitato dei Saggi, evidenziando le problematiche che vi si correlano. Ci si sofferma, in particolare, sul difficile equilibrio tra le Istituzioni chiamate ad individuare gli obiettivi della regolazione; sulla funzione di coordinamento tra i vari Paesi europei svolta dall'European Commitee of Securities Regulator (CESR); sul ruolo della Commissione europea in sede di enforcement. Successivamente, viene effettuata una indagine ex post sui primi esempi di applicazione della procedura: in particolare, si analizzano lo stato e le modalità di recepimento delle direttive da parte di tutti gli Stati membri, al fine di verificarne l'effettivo livello di armonizzazione. In seguito, si osserva l'incidenza prodotta sulla Procedura da alcuni organismi internazionali di regolazione, come, in particolare, l'International Organization of Securities Commission (IOSCO), la International Accounting Standards Board (IASB) e il Financial Stability Forum (FSF), i quali, attraverso raccomandazioni, standards e guidelines influenzano le Istituzioni europee nella individuazione degli obiettivi della regolazione. In conclusione, si conferma l'ipotesi iniziale, relativa alla possibilità di configurare un modello di regolazione europeo sulla base della Procedura Lamfalussy, seppur con alcune precisazioni. Si auspica, in particolare, un potenziamento del ruolo di coordinamento svolto dal CESR, attraverso l'introduzione di un sistema di sanzioni più stringenti correlato alla mancata osservanza degli standards e delle raccomandazioni, nonché un rafforzamento del sistema di enforcement affidato alla Commissione. Dovrebbe, inoltre, essere istituzionalizzato, nell'ambito della Procedura, l'intervento degli organismi internazionali di regolazione, che emanano standards e guidelines al fine di favorire l'integrazione dei mercati globalizzati e garantire la tutela degli investitori. Resta ancora aperto un interrogativo: ci si chiede se l'auspicata e quasi realizzata integrazione dei mercati, europei ed internazionali, possa essere frenata dalla crisi economica esplosa nell'ultimo anno, o se, viceversa, tale crisi spinga ancor più di prima gli investitori internazionali a convergere verso regole e comportamenti comuni. | URI: | http://hdl.handle.net/2307/491 |
È visualizzato nelle collezioni: | X_Dipartimento di Diritto Europeo. Studi Giuridici nella dimensione nazionale, europea, internazionale T - Tesi di dottorato |
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