Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2307/488
Title: La responsabilità civile nei gruppi di società
Authors: Letizia, Daphne
Advisor: Mazzamuto, Salvatore
Issue Date: 18-May-2009
Publisher: Università degli studi Roma Tre
Abstract: ABSTRACT La responsabilità civile nei gruppi di società Il profilo centrale del mio lavoro è quello che attiene all'individuazione della sottile "linea d'ombra" che consenta al gruppo di società di mantenere l'equilibrio tra la sua pluralità giuridica e la sua unità economica, nell'assenza di una sua disciplina "positiva". L'obiettivo della tesi, quindi, è quello di dimostrare che, per mantenere inalterata la caratteristica costitutiva dei gruppi di società, è necessario qualificare in termini extracontrattuali la natura di tale responsabilità, assumendo un'ottica di politica del diritto. La tesi, quindi, inizia con una parte dedicata alla descrizione della nascita e dello sviluppo dei gruppi di società, secondo le diverse fasi del capitalismo, per come si sono attuate anche in diversi Paesi. La seconda parte, invece, è volta a descrivere gli elementi costitutivi del gruppo, ed in particolare l'attività di direzione e coordinamento. La terza parte, quella principale, riguarda l'analisi dei presupposti richiesti dall'art. 2497 c.c. per la configurazione della responsabilità dell'ente che esercita l'attività di direzione e coordinamento e l'analisi delle teorie proposte per avallare la qualificazione in termini contrattuali o extracontrattuali di questa responsabilità. Dopo la descrizione delle diverse teorie, e della caratteristiche differenziali della responsabilità contrattuale e aquiliana, spiego perché propendo per la prima e perché non possono trovare accoglimento le teorie contrattualistiche, in particolare quella c.d. "debole" e quella del collegamento contrattuale. La quarta parte della tesi è dedicata ad una breve analisi dell'abuso della personalità giuridica nei gruppi di società e della responsabilità della capogruppo per l'illecito commesso dalle sue controllate. In ultimo, compio una "ricognizione" delle teorie esposte negli ordinamenti tedesco, francese e anglosassone per qualificare la responsabilità da abusivo esercizio dell'attività di direzione e coordinamento. In sintesi, ritengo che estendere l'area della responsabilità contrattuale nell'ambito dei gruppi, stabilendo in capo all'ente che esercita l'attività di direzione e coordinamento delle specifiche modalità di comportamento e determinati risultati da conseguire (quale quello di perseguire anche l'interesse della società controllata), significa restringere eccessivamente la sua libertà di azione, con il rischio di far venire meno il delicato equilibrio tra la sua unità economica e la sua pluralità giuridica; caratteristica che ha fatto sì che il gruppo di società fosse la moderna forma di esercizio dell'impresa. Un conto, infatti, è essere liberi di agire con il limite di non danneggiare ingiustificatamente l'altro soggetto, rispettando la sua sfera di interessi (i principi di corretta gestione imprenditoriale e societaria delle società controllate), un altro è imporre la soddisfazione dell'interesse altrui (della società controllata). Tali considerazioni, poi, devono essere fatte alla luce dei riflessi macroeconomici che questa scelta di politica del diritto comporta. Perché la qualificazione della responsabilità ex art. 2497 c.c. altro non è che una scelta di politica del diritto.
URI: http://hdl.handle.net/2307/488
Appears in Collections:X_Dipartimento di Diritto dell'Economia ed Analisi Economica delle Istituzioni
T - Tesi di dottorato

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