Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://hdl.handle.net/2307/4776
Titolo: Forme dell'imperialismo persiano nella rappresentazione di Erodoto : la spedizione di Dati e Artaferne
Autori: Toscano, Francesco
Relatore: Marcone, Arnaldo
Parole chiave: invasione
conquista
strategia
diplomazia
guerra
Data di pubblicazione: 10-giu-2015
Editore: Università degli studi Roma Tre
Abstract: Questo lavoro è interamente dedicato all’analisi della narrazione della spedizione persiana condotta da Dati e Artaferne contro Nasso, Eretria ed Atene nel 490 a. C., narrazione contenuta nella seconda parte del sesto libro dell’opera di Erodoto. La tesi prende in considerazione la spedizione di Dati e Artaferne in tutta la sua ampiezza, cercando di spiegare e analizzare nel dettaglio le ragioni e le modalità di svolgimento delle varie tappe, e di comprendere il significato attribuito ad esse da Erodoto. Erodoto, è l’idea centrale di questo lavoro, evidenziata sin dal titolo, ha posto in evidenza la straordinaria varietà delle forme e delle dinamiche dell’imperialismo persiano nel bacino dell’Egeo, e, specularmente, anche l’inevitabile corollario di tale varietà, ossia la diversità delle reazioni a tale imperialismo all’interno del variegato mondo greco. La prima parte del lavoro, L’imperialismo persiano e il mondo greco, analizza le motivazioni della spedizione di Dati e Artaferne partendo dalle indicazioni erodotee, e si occupa di comprendere queste spiegazioni contestualizzandole nella storia egea arcaica, e nella storia dell’intromissione dell’impero persiano nelle lotte politiche egee. Essa costituisce dunque una lunga introduzione alla seconda parte del lavoro, La spedizione di Dati e Artaferne, che analizza invece tappa per tappa lo svolgimento della spedizione di Dati e Artaferne. Accanto ai tre capitoli dedicati alle tre tappe principali, Cicladi, Eretria, Atene, un altro è riservato allo scontro mancato di questa spedizione, quello fra i Persiani e gli Spartani, che arrivano in ritardo sul campo di battaglia di Maratona, mentre l’ultimo capitolo è riservato alle testimonianze relative a casi di medismo ad Atene a ridosso della battaglia di Maratona, o negli anni immediatamente seguenti. Attraverso il tema, scabroso, del possibile tradimento dell’illustre famiglia degli Alcmeonidi, Erodoto fa emergere tutte le ambiguità del mondo greco, e la complessità della realtà che si creò con l’intrecciarsi dei contatti fra Persiani e Greci, gli impulsi ellenici alla resistenza, l’irresistibile fascino del potente impero. Con il racconto della spedizione di Dati e Artaferne Erodoto prepara il terreno per la più ampia narrazione sulla spedizione di Serse: illustra l’ascesa dei Persiani, e ci spiega in che modo essi cercano di ampliare la loro sfera d’influenza a Occidente: gli stili, gli approcci, i calcoli politici e strategici. Ogni tappa della spedizione costituisce, nel racconto, l’esemplificazione di una delle possibilità create dall’incrocio fra le modalità di aggressione dei Persiani e quelle di reazione dei Greci. Particolare importanza assumono in questo discorso le strategie pacifiche dell’imperialismo. I Persiani non sono pacifisti, è ovvio. Ma quando sono impegnati nell’espandere la sfera d’influenza del loro impero verso Occidente cercano in vari modi di limitare il più possibile la fase della battaglia e della conquista militare.
URI: http://hdl.handle.net/2307/4776
Diritti di Accesso: info:eu-repo/semantics/openAccess
È visualizzato nelle collezioni:Dipartimento di Studi Umanistici
T - Tesi di dottorato

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