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http://hdl.handle.net/2307/4633
Titolo: | Nullità e diritto della concorrenza | Autori: | Di Giò, Alessandro | Relatore: | Vecchi, Paolo Maria | Data di pubblicazione: | 6-giu-2013 | Editore: | Università degli studi Roma Tre | Abstract: | La tesi di dottorato ha ad oggetto le relazioni tra disciplina del contratto e della concorrenza nell’ottica e nel contesto del private enforcement della normativa antitrust comunitaria ed italiana. Si è inteso cioè indagare se, ed in quali termini, l’attuale processo di modernizzazione del diritto europeo della concorrenza, ed in particolare gli sforzi in atto tesi a sviluppare l’applicazione da parte dei giudici civili della normativa antitrust, possano giovarsi di una riflessione sui rapporti di quest’ultima con il diritto dei contratti, con particolare riguardo ai profili della invalidità e delle restituzioni. Nel campo del cd. private enforcement, al momento, le attenzioni della Commissione e dei commentatori appaiono concentrate, dal punto di vista del diritto sostanziale, sulla sola tematica delle azioni di risarcimento (extracontrattuale). Tuttavia, si ritiene che la configurazione di una cornice normativa che consenta ed incentivi un contenzioso civile in materia di antitrust non solo quantitativamente più rilevante, ma anche caratterizzato da un apprezzabile grado di certezza e coerenza giuridica, richiede il chiarimento di ulteriori aspetti e profili giusprivatistici, ed anzitutto quelli dell’invalidità e delle restituzioni contrattuali. La tesi prende avvio richiamando i rapporti tra teoria del contratto e concorrenza, nonché l’evoluzione delle invalidità nella disciplina civilistica del mercato: temi oggetto, negli ultimi anni, di un vivo, colto ed amplissimo dibattito dottrinale. Il (pur breve) riferimento preliminare a tale panorama di idee ha come scopo la definizione di un quadro teorico-generale che costituisca una solida base concettuale per l’analisi delle specifiche tematiche affrontate nel prosieguo della ricerca (Capitolo I – Contratto, mercato e invalidità: geografia concettuale minima). L’indagine si sposta quindi sul momento di incontro, o di collisione, più importante, sotto il profilo dello stretto diritto positivo, tra disciplina del contratto e normativa della concorrenza: la nullità delle intese restrittive della concorrenza, espressamente sancita nel Trattato di Roma (e ora nel Trattato sul funzionamento dell’Unione europea). Viene analizzato il regime di questa nullità, come definito dalla giurisprudenza comunitaria (ed in parte, nazionale), nonché il suo utilizzo nel contenzioso civile, allo scopo di metterne in luce incertezze applicative, le eterogeneità fra Stati membri (per i profili rimessi alle discipline nazionali), le potenzialità come strumento di tutela di situazioni giuridiche lese da condotte anticompetitive, le possibili incongruenze con gli obiettivi di politica antitrust e con soluzioni eque nei rapporti tra i contraenti (Capitolo II – La nullità delle intese anticoncorrenziali). Si passa quindi all’analisi delle sorti civilistiche dei contratti in violazione del divieto di abuso di posizione dominante, valutando i diversi rimedi esperibili anche nel quadro della dicotomia tra regole di validità e regole di comportamento (Capitolo III – Abuso di posizione dominante e invalidità). La tesi si occupa poi del tema, in larga parte inesplorato, delle restituzioni derivanti da contratti nulli per violazione della disciplina antitrust e più in genere dei possibili rimedi contro l’arricchimento ingiusto determinato da condotte anticompetitive. Come per la nullità, l’obiettivo è valutare gli ambiti di applicazione di tali azioni, il loro potenziale nel contenzioso civile antitrust, i rapporti con i rimedi risarcitori, ma anche i rischi di soluzioni impraticabili o inaccettabili connesse alla restituzioni delle prestazioni per il ripristino dello status quo (Capitolo IV – Antitrust e restituzioni). Infine, al tema dello sviluppo del private enforcement del diritto della concorrenza, anche con indicazioni – de iure condendo – circa possibili diverse conformazioni del regime della nullità e delle restituzioni in ambito antitrust, viene affiancata la prospettiva dell’armonizzazione europea del diritto dei contratti. Infatti, molte delle specifiche tematiche sopra affrontate (ad esempio: invalidità parziale e cd. severability di clausole negoziali, l’alternativa (o il concorso) tra rimedi invalidanti e risarcitori, il regime della nullità a fronte di abusi di potere di mercato (e quindi di violazione di norme imperative da cui derivano contratti per così dire solo “unilateralmente” illeciti), l’esperibilità di pretese restitutorie in contratti illegali) paiono offrire interessanti utili spunti di riflessione anche nell’ottica più ampia della discussione sul ruolo e l’operatività dei rimedi contrattuali e restitutori nei rapporti di mercato. Viene insomma sostenuto un approccio che integri le iniziative tese alla costruzione del diritto contrattuale europeo e quelle per la definizione di quadro normativo comune sul private enforcement del diritto della concorrenza (Capitolo V – Private enforcement del diritto della concorrenza e diritto europeo dei contratti). La ricerca è condotta avendo principalmente riguardo al diritto italiano ed europeo, ma costanti sono i raffronti con altri ordinamenti nazionali, ed in primis con quelli inglese, francese e tedesco (senza dimenticare l’esperienza statunitense, che da sempre conosce un forte sviluppo del private enforcement del diritto della concorrenza, pur senza una particolare attenzione ai profili dell’invalidità e delle restituzioni). | URI: | http://hdl.handle.net/2307/4633 | Diritti di Accesso: | info:eu-repo/semantics/openAccess |
È visualizzato nelle collezioni: | Dipartimento di Giurisprudenza T - Tesi di dottorato |
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