Adeegso tilmaantan si aad u carrabbaabdo ama ugu samayso link qoraalkan http://hdl.handle.net/2307/4353
Cinwaan: Il mosaico dell'abside della basilica di Santa Pudenziana a Roma : la storia, i restauri, le interpretazioni
Qore: Braconi, Matteo
Tifaftire: Bisconti, Fabrizio
Ereyga furaha: restauri
Caetani
mosaico tardoantico
basilica
controriforma
Taariikhda qoraalka: 25-Jun-2014
Tifaftire: Università degli studi Roma Tre
Abstract: La ricerca intende raccontare la storia di un monumento antico complesso quale l’abside di S. Pudenziana e risalire alle origini e agli esordi del mosaico absidale, decorazione integrata, modificata, alterata, manomessa, obliterata, restaurata, rinnovata e conservata, secondo modalità, termini ed entità che, in un modo o nell’altro, ce l’hanno restituita così come si presenta nel suo aspetto attuale. Allora è parso opportuno passare dall’oggi alla genesi del mosaico, del monumento e del contesto di riferimento, un’operazione difficile, che ha comportato un continuo cambiamento di costume, di secolo in secolo, seguendo da vicino tutti gli interventi conservativi, che hanno interessato il mosaico nel corso della sua lunga vita e che, talora, lo hanno arrogantemente investito, senza mai intaccarne, però, il nocciolo figurativo primitivo ed originario. Durante questa lunga e faticosa “retromarcia”, abbiamo sostato specialmente nel frangente tardo-cinquecentesco, che vede l’invasivo intervento condotto da Enrico Caetani a S. Pudenziana, che trasforma pesantemente l’edificio e che entra anche nel mosaico absidale, risarcendone le lacune con intonaco dipinto, trasformandone la morfologia architettonica, obliterandone le porzioni perimetrali, senza però stravolgerne la “mappa genetica” paleocristiana.Il nostro lavoro e il nostro esperimento sono stati agevolati da studi recenti, che hanno vivisezionato la basilica e ne hanno riconosciuto le dinamiche costruttive, liberandola dalle vecchie credenze agiografiche, che proponevano un fiabesco intreccio di luoghi, edifici e storie, attorno alle eroiche figure di Pudente, Pastore, Prassede e Pudenziana, lasciando in sospeso, però, le questioni propriamente legate alla storia del catino absidale, alla sua genesi e ai processi che ne hanno garantito, nella lunga durata, quantomeno una sua parziale conservazione. Un riesame della documentazione iconografica prodotta dai copisti del passato, delle descrizioni dell’edificio lasciate dai testimoni oculari dei vari interventi e uno sguardo attento alle epigrafi perdute e in essere hanno permesso di illuminare le stagioni del mosaico absidale attraverso i cantieri che si sono avvicendati nel corso dei secoli, partendo dalle rimodulazioni dettate dalla Controriforma, passando per la meno invasiva committenza cardinalizia del XVII e del XVIII secolo, sostando sugli ampi risarcimenti ottocenteschi e sui restauri più recenti, così da arrivare nuovamente agli esordi, senza ignorare la flebile luce del Medioevo.
URI : http://hdl.handle.net/2307/4353
Xuquuqda Gelitaanka: info:eu-repo/semantics/openAccess
Wuxuu ka dhex muuqdaa ururinnada:Dipartimento di Studi Umanistici
T - Tesi di dottorato

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