Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://hdl.handle.net/2307/4349
Titolo: Controllo, contesto e conoscenze condivise : un'analisi su più livelli
Autori: Giandoso, Giulio
Relatore: Frascarelli, Mara
Parole chiave: controllo
logoforico
causativo
PRO
Data di pubblicazione: 9-mag-2014
Editore: Università degli studi Roma Tre
Abstract: Nel corso degli ultimi 30 anni la Teoria del Controllo ha costituito un problema rilevante per la Grammatica Generativa, in quanto gli approcci teorici sinora proposti hanno fornito solamente una risposta parziale alla questione della referenza dell’ – ipotizzato – soggetto nullo delle subordinate infinitive, PRO. Questa dissertazione esamina le soluzioni proposte in precedenza e verifica sperimentalmente l’esattezza delle proprie ipotesi tramite una serie di questionari, somministrati a parlanti nativi dell’italiano, lingua oggetto dell’indagine. In questa lingua si è infatti osservato l’esistenza di una classe di verbi, denominati ‘a Controllo Ambiguo’ in grado di introdurre sia subordinate deontiche (denominate ‘Root’) sia narrative (‘Epi’) in contesti identici, come nell’esempio seguente: 1) Leo1 dice a Gianni2 di PRO1/2 andare via. Questa osservazione pone un problema per la Teoria del Controllo, perché la referenza diversa del soggetto di due subordinate incassate presuppone una qualche differenza a livello strutturale tra le due frasi. Per risolvere questo problema si è dapprima ipotizzato che PRO coincidesse con pro, e fosse dunque un pronome fonologicamente nullo, privo di tratti anaforici (contra Chomsky 1981) e interpretabile in base all’Aboutness-Shift Topic vigente (Frascarelli 2007). Quest’ipotesi è stata testata approfonditamente con un questionario a risposta aperta, e si è rivelata errata. Tuttavia, le risposte degli informanti ci hanno permesso di verificare come altri fattori intervengano nell’interpretazione delle frasi a Controllo: il Contesto e le Conoscenze Condivise (Common Ground). Abbiamo inoltre ipotizzato che questi fattori, congiuntamente a diversi tipi di Topic, siano disposti in una gerarchia e, sulla base di una seconda serie di test, abbiamo concluso che precedono gerarchicamente sintassi e semantica. Infine, si è osservato che l’unica interdizione all’interpretazione Epi è data dalla presenza del soggetto della matrice alla prima persona (2), mentre in caso contrario tutte le interpretazioni (e quindi tutte le referenze di PRO) sono possibili (3): 2) Io1 ti2 dico di PRO*1/2 andare via 3) Tu1 mi2 dici di PRO1/2 andare via Seguendo Sigurðsson (2004 e successivi) si è quindi tentato di spiegare questo fenomeno ipotizzando che PRO non tragga la propria referenza direttamente dal soggetto della frase matrice, ma che abbia invece referenza locale. PRO riceverebbe quindi i suoi tratti di Persona da una relazione di Agree con la testa logoforica Λa/p, sita nel CP della subordinata, che può coincidere o meno con quella sita nel CP della matrice. Ciò presuppone una restrizione sulle crossed chains (pace Bianchi 2006). In aggiunta a questo si è ipotizzato che l’interpretazione Epi di PRO, statisticamente sfavorita nelle risposte degli informanti, presupponga alternativamente l’attivazione di una testa Epi nella parte alta dell’IP della matrice o lo spostamento del verbo nella posizione della stessa. Quest’ipotesi sembra supportata dalla correlazione tra la preferenza per l’interpretazione Epi/Root e l’uso di avverbi diversi, come mostrato da (4,5): 4) a. Tu mi dici di andare subito a Bologna (Epi < Root) b. Tu mi dici di andare spesso a Bologna (Epi > Root) Nonostante molte questioni rimangano aperte, possiamo affermare che il nostro studio è riuscito a mostrare come il Controllo sia in realtà un fenomeno multidimensionale, oltre ad aver dimostrato l’esistenza di differenze strutturali tra frasi a Controllo apparentemente uguali.
URI: http://hdl.handle.net/2307/4349
Diritti di Accesso: info:eu-repo/semantics/openAccess
È visualizzato nelle collezioni:Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo
T - Tesi di dottorato

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