Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2307/4242
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dc.contributor.advisorAgosta, Antonio-
dc.contributor.authorMaglie, Daniele-
dc.date.accessioned2015-04-11T21:57:45Z-
dc.date.available2015-04-11T21:57:45Z-
dc.date.issued2014-07-04-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2307/4242-
dc.description.abstractI sistemi elettorali hanno conosciuto, e conoscono tuttora, una grande fioritura di pubblicazioni: pubblicazioni che hanno indagato sul loro funzionamento, sui loro effetti, sul loro modo di incidere sugli assetti istituzionali e sui sistemi politici in generale. Questo è vero in particolare per la proporzionale, messa in molti casi sul banco degli imputati per la frammentazione partitica, l’instabilità politica e l’ingovernabilità da essa generate. Al di là delle analisi di merito riguardo a tali giudizi, della loro fondatezza o meno, manca però, soprattutto per quanto riguarda la letteratura contemporanea, e in particolare quella italiana, un tentativo di riannodare le fila del discorso sul proporzionalismo, di analizzare quest’ultimo non in relazione al suo funzionamento e ai suoi effetti, ma alle sue origini. Manca, in altre parole, un’analisi approfondita delle ragioni che condussero il proporzionalismo a presentarsi con forza sulla scena delle istituzioni rappresentative intorno alla metà del diciannovesimo secolo. Questo non avvenne per caso, vi furono ragioni particolari, legate all’evoluzione della rappresentanza e dei sistemi rappresentativi se, in ogni parte del mondo, tantissimi intellettuali, fossero essi filosofi, matematici, giuristi, economisti, cominciarono a ragionare su un diverso metodo di rappresentanza: ragionamenti che erano ben lungi dall’esprimere una semplice istanza di giustizia numerica, che pure era presente, ma che alla base avevano una diversa, chiamiamola così, filosofia delle istituzioni rappresentative. Lo scopo di questo lavoro non è dunque certo quello di ripercorrere le prime battute della storia del proporzionalismo attraverso una semplice ricognizione cronologica delle tappe più importanti sulla strada che portò la rappresentanza proporzionale a diventare il sistema elettorale più diffuso nell’Europa continentale, ma quello di evidenziare che, oltre ai numeri, alle formule, alla freddezza delle cifre, vi fu un percorso, un travaglio storico e intellettuale durato secoli da portare alla luce. Questo è l’obiettivo della ricerca, nonché il suo aspetto più innovativo e originale.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.publisherUniversità degli studi Roma Treit_IT
dc.subjectElezioniit_IT
dc.subjectrappresentanzait_IT
dc.subjectproporzionale Naville D'Hondtit_IT
dc.titleLe origini del movimento proporzionalista in Italia e in Europa con particolare riguardo alle associazioni sorte in Svizzera e Belgioit_IT
dc.typeDoctoral Thesisit_IT
dc.subject.miurSettori Disciplinari MIUR::Scienze politiche e sociali::SCIENZA POLITICAit_IT
dc.subject.miurScienze politiche e sociali-
dc.subject.isicruiCategorie ISI-CRUI::Scienze politiche e sociali::Political Science & Public Administrationit_IT
dc.subject.anagraferoma3Scienze politiche e socialiit_IT
dc.rights.accessrightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess-
dc.description.romatrecurrentDipartimento di Scienze Politiche*
item.grantfulltextrestricted-
item.fulltextWith Fulltext-
item.languageiso639-1other-
Appears in Collections:Dipartimento di Scienze Politiche
T - Tesi di dottorato
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