Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento:
http://hdl.handle.net/2307/4090
Titolo: | La valutazione d’impatto in un approccio multidimensionale del benessere : il caso del Programma DREAM a Blantyre (Malawi) | Autori: | Di Leo, Federico | Relatore: | Scarlato, Margherita | Parole chiave: | benessere sviluppo HIV AIDS |
Data di pubblicazione: | 21-giu-2013 | Editore: | Università degli studi Roma Tre | Abstract: | Questa ricerca su “La valutazione d’impatto in un approccio multidimensionale del benessere” ha permesso di evidenziare alcuni aspetti dell’impatto “extra sanitario” di un modello sanitario scelto come case-study: il Programma DREAM (Drug Resource Enhancement against AIDS and Malnutrition) promosso dalla Comunità di Sant’Egidio nella città di Blantyre in Malawi. Il Programma DREAM propone ai pazienti degli stimoli collegabili con l’energia di attivazione (arousal - Scitovsky, 1976, 2007), tali da favorire uno sviluppo duraturo, e da massimizzazione il benessere olistico al di là del rilevante impatto derivante dalla cura per l’HIV/AIDS che rappresenta il primo e principale elemento della missio della ONG in Malawi. Non è determinabile l’impatto della cura rispetto allo scenario peggiore (malati non curati - upper bound) per evidenti ragioni etiche, ma utilizzando la life-satisfaction (ls) come proxy del benessere olistico e i dati di un’indagine sperimentale ad hoc, portata a termine nel corso di una serie di visite e soggiorni in Malawi (500 pazienti intervistati - 300 nella fase finale) si è visto che il livello dell’indicatore cresce molto entro un anno dall’inizio del trattamento, quando gli effetti del trattamento sono più evidenti. La ls alla baseline è risultata pari a 6,667 mentre per quanti sono in cura da almeno un anno raggiunge i 7,513 punti sulla scala ‘1-10’. Il risultato, chiaramente, non sorprende, ma offre la possibilità di fare delle valutazioni sulla sensibilità dell’indicatore. Gli stimoli destinati ai pazienti del Programma compongono un set di servizi non sanitari che inducono una “human and social recovery” (Collier, 1998 e 2002; Bell, Bruhns e Gersbach, 2006; David e Li, 2008), favoriscono una fidelizzazione dei pazienti grazie a stimoli frequenti (Mochon et al, 2008) e determinano una spinta all’accumulazione di capitale umano e sociale (Helliwell e Putnam, 2004; Scarlato, 2007, Commissione Stiglitz, 2009). Dopo l’iniziale shock negativo, e il rapido miglioramento delle condizioni cliniche (shock positivo) questi interventi permettono di stabilizzare le condizioni psico-sociali dei pazienti che colgono il valore di una “seconda occasione” di vita, contrastando gli effetti del noto fenomeno dell’hedonic treadmill o adattamento edonico (Kahneman e Kruger, 2006; Di Tella et al, 2007; Clark et al, 2008; Oswald e Powdthavee, 2008). Considerando i soli pazienti in cura da almeno un anno (condizioni di salute buone), e formalizzando una serie di scenari controfattuali è stato possibile dimostrare, tra l’altro, che nei pazienti maggiormente stimolati da questi servizi non sanitari - TG (Treatment Group) - la differenza rispetto alla baseline è molto ampia (ls=7,83 +17,4% e +1,16 in termini di step, P-value = 0,0038) mentre nel gruppo di controllo (CG) il livello della ls è risultato superiore di appena il 5,8% rispetto alla baseline (P-value= 0,3944). I riferimenti teorici della ricerca, selezionati in un territorio di confine tra economia e scienze sociali, e assai diversificati, costituiscono un insieme articolato di filoni di ricerca: da quello dedicato alle valutazioni soggettive del benessere (Subjective Well-Being), a quello sulla valutazione d’impatto (Impact Evaluation), a quello relativo alla formalizzazione di modelli concettuali (Programme Theory). I risultati conseguiti potrebbero anche configurarsi come l’estensione, il completamento di quelli descritti nel Working Paper NBER dal titolo "The Economic Impact of Aids Treatment" (Thirumurthy, Graff Zivin e Goldstein, 2005) e realizzato nell’ambito filone di ricerca sulla Development IMpact Evaluation Initiative (DIME), utilizzando un metodo “quasi sperimentale” (Banerjee e Duflo, 2008) per valutare l’impatto economico dell’attività del consorzio AMPATH (Academic Model Providing Access to Healthcare) in Kenya. | URI: | http://hdl.handle.net/2307/4090 | Diritti di Accesso: | info:eu-repo/semantics/openAccess |
È visualizzato nelle collezioni: | Dipartimento di Economia T - Tesi di dottorato |
File in questo documento:
File | Descrizione | Dimensioni | Formato | |
---|---|---|---|---|
Di Leo - Tesi di dottorato (completa).pdf | 7.19 MB | Adobe PDF | Visualizza/apri |
Page view(s)
170
Last Week
0
0
Last month
0
0
checked on 21-nov-2024
Download(s)
237
checked on 21-nov-2024
Google ScholarTM
Check
Tutti i documenti archiviati in DSpace sono protetti da copyright. Tutti i diritti riservati.