IL GRUPPO IVA

Abstract

Allineando il sistema dell’IVA nazionale a quelli, più moderni, vigenti già da tempo in diversi Stati membri dell’Unione Europea, il legislatore nazionale, con la L. n. 232/2016 (Legge di Bilancio 2017), ha finalmente introdotto in Italia l’istituto del Gruppo IVA (VAT Group), attraverso il recepimento della facoltà accordata dall’art. 11 della Direttiva n. 2006/112/CE (e, ancora prima, dall’art. 4, paragrafo 4, della Direttiva n. 77/388/CEE) che, come noto, consente ai Paesi membri di considerare il gruppo di imprese, al ricorrere di taluni presupposti, come un unico soggetto passivo, autonomo e distinto rispetto alle singole entità giuridiche che lo compongono. L’Italia, invero, già da tempo si era “ispirata” alla disciplina eurounitaria del Gruppo IVA, introducendo nell’ordinamento interno il regime di liquidazione dell’IVA di gruppo (VAT Consolidation), la cui disciplina è contenuta nell’art. 73, comma 3, del D.P.R. n. 633/1972 e nel relativo decreto ministeriale di attuazione, ove piuttosto che un sistema di tassazione unitaria del gruppo viene tutt’ora previsto un sistema di liquidazione congiunta dell’IVA delle singole società componenti. Il legislatore italiano, difatti, con tale regime aveva “seguito” le indicazioni eurounitarie in ottica esclusivamente procedimentale e finanziaria, in quanto, senza sollevare il velo della soggettività tributaria che viene posto in capo alle singole società e non al gruppo nel suo insieme, consente ai gruppi di imprese di compensare infragruppo le rispettive posizioni IVA debitorie e creditorie e, pertanto, di conseguire un beneficio finanziario, dal momento che il versamento dell’IVA di una società può essere compensato dal debito IVA di un’altra. Sulla base di queste premesse, il presente studio parte dall’analisi della disciplina eurounitaria del Gruppo IVA, anche attraverso l’interpretazione datane dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, dalla Commissione europea e dal Comitato consultivo IVA. In tale ambito, una prima parte verrà dedicata alle origini e alla ratio della normativa unionale, nonché alla descrizione delle peculiarità del regime europeo. Lo studio farà riferimento, ove utile, alle normative di altri Paesi membri che hanno esercitato l’opzione di cui all’art. 11 della Direttiva n. 2006/112/CE e alle differenti modalità di recepimento attuate dalle legislazioni nazionali straniere. Ciò risulterà propedeutico ad una comparazione con la disciplina italiana prevista dal nuovo Titolo V-bis inserito dalla Legge di Bilancio 2017 all’interno del D.P.R. 633/1972. Successivamente ad un’analisi dettagliata della disciplina eurounitaria sul Gruppo IVA, il presente lavoro esaminerà il regime di liquidazione dell’IVA di gruppo di cui all’art. 73, comma 3, del D.P.R. n. 633/1972, atteso che il legislatore nazionale, nonostante l’introduzione del vero e proprio istituto del Gruppo IVA di cui al Titolo V-bis del D.P.R. n. 633/1972, ha condivisibilmente mantenuto tale regime, rendendo pertanto disponibili ai contribuenti, nel contempo, sia un istituto di compensazione delle rispettive posizioni creditorie e debitorie nell’ambito dei gruppi sul solo presupposto del controllo finanziario (VAT Consolidation), sia un istituto di completa unificazione soggettiva ai fini IVA per i gruppi che possano vantare l’esistenza degli ulteriori vincoli economici ed organizzativi (VAT Group). L’ultima parte, pertanto, verrà dedicata alla recente normativa introdotta con la Legge di Bilancio 2017, sia per verificarne la conformità rispetto al modello eurounitario e a quello di altri Stati membri, sia per evidenziare alcuni profili problematici che sembrerebbero emergere da una prima analisi della stessa.