Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://hdl.handle.net/2307/40870
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dc.contributor.advisorTRAPANI, MARIO-
dc.contributor.authorCECCHINI, FRANCESCO-
dc.date.accessioned2022-09-06T16:02:19Z-
dc.date.available2022-09-06T16:02:19Z-
dc.date.issued2020-04-07-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2307/40870-
dc.description.abstractIl sindacato di costituzionalità in malam partem in materia penale, con le sue molteplici implicazioni, rappresenta un punto di osservazione privilegiato del principio di legalità penale nella sua ampia accezione, comprensiva dei principi di riserva di legge, irretroattività e tassatività/determinatezza. Il presente lavoro ripercorre l’evoluzione della giurisprudenza costituzionale relativa alle quaestiones legitimitatis contra reum, dalla preclusione iniziale fondata sul difetto di rilevanza in base al divieto di retroattività delle incriminazioni, all’affermazione del ben più solido sbarramento rappresentato dalla riserva al monopolio del legislatore (statale) della materia penale, all’individuazione delle eccezioni, sempre più numerose, al divieto di pronunce di incostituzionalità con effetti sfavorevoli. Al centro dell’analisi del divieto e delle sue eccezioni un ruolo primario è rivestito dai profili attinenti alla riserva di legge, anche nelle sue intersezioni con le fonti sovranazionali ed internazionali, con particolare riguardo agli obblighi di tutela penale di fonte eurounitaria e convenzionale. La conseguente questione degli effetti temporali delle decisioni del Giudice costituzionale in sfavorem rei, quando ammesse, coinvolge invece i principi di irretroattività della lex gravior e di retroattività della lex mitior, il primo rilevante per i cosiddetti fatti concomitanti, il secondo per i cosiddetti fatti pregressi. Le pronunce più significative in materia di sindacato in malam partem, infatti, contengono al tempo stesso alcune delle più significative prese di posizione della Corte costituzionale sul rango dei due principi, del secondo in particolare. Da ultimo, gli interventi del Giudice delle leggi che, eccezionalmente, aggravano la posizione dell’imputato, necessitano di essere saggiati anche sotto il profilo della tassatività/determinatezza: proprio l’esigenza di assicurare che la decisione della Corte risulti “blindata”, infatti, finisce per rivelarsi quella maggiormente rilevante, anche nel segnare i confini oltre i quali l’ampliamento del novero delle eccezioni non dovrebbe spingersi. Con ciò, le affermazioni della Corte costituzionale sui limiti ai propri poteri in materia penale assumono altresì rilevanza, almeno potenziale, con riguardo al fenomeno del mutamento giurisprudenziale in malam partem e all’esigenza di garanzia del principio di prevedibilità della decisione giudiziaria che, negli scenari dischiusi dalla legalità europea, della tassatività/determinatezza costituisce una sorta di “equivalente funzionale”.en_US
dc.language.isoiten_US
dc.publisherUniversità degli studi Roma Treen_US
dc.subjectSINDACATO DI COSTITUZIONALITA'en_US
dc.subjectEFFETTI SFAVOREVOLIen_US
dc.titleSINDACATO IN MALAM PARTEM E (IR)RETROATTIVITÀ (S)FAVOREVOLE: AI CONFINI DELLA LEGALITÀ PENALEen_US
dc.typeDoctoral Thesisen_US
dc.subject.miurSettori Disciplinari MIUR::Scienze giuridiche::DIRITTO PENALEen_US
dc.subject.isicruiCategorie ISI-CRUI::Scienze giuridicheen_US
dc.subject.anagraferoma3Scienze giuridicheen_US
dc.rights.accessrightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess-
dc.description.romatrecurrentDipartimento di Giurisprudenza*
item.languageiso639-1other-
item.fulltextWith Fulltext-
item.grantfulltextrestricted-
È visualizzato nelle collezioni:Dipartimento di Giurisprudenza
T - Tesi di dottorato
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