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Title: CONNETTERE LE PRATICHE INTELLETTUALI DELLE DONNE SICILIANE DEL MEDITERRANEO E DELLE DONNE MĀORI DEL PACIFICO
Authors: CARBONE, CHIARA
Advisor: CANTA, CHIARA CARMELINA
Keywords: SOCIOLOGIA DELLA CONOSCENZA
SOUTHERN THEORY
Issue Date: 25-Mar-2020
Publisher: Università degli studi Roma Tre
Abstract: Nel mio progetto di dottorato ho approfondito alcuni temi dibattuti nell’ambito della sociologia della sociologia della conoscenza, soffermandomi in particolare sull’analisi delle definizioni del ruolo e delle funzioni degli intellettuali nella società in relazione al mutamento sociale. Considerando valida la proposta di Baumann (2007), il quale sosteneva che tutte le definizioni sugli intellettuali sono in realtà delle autodefinizioni, mi sono interrogata sulle modalità attraverso le quali sono state elaborate tassonomie e modelli sulle caratteristiche specifiche degli intellettuali. Con una sensibilità epistemologica, mi sono posta la questione del posizionamento degli stessi intellettuali nella società, adottando uno sguardo di genere nello studio delle teorie della ‘sociologia degli intellettuali’; in che modo il genere e l’essere situati (Haraway 1988) influenza il nostro modo di costruire la conoscenza e di elaborare teorie circa il rapporto tra intelleghentsia e mutamento sociale? Proseguendo nello studio del quadro teorico, dopo aver analizzato i modelli di Gramsci e di Mannheim, attraversando le riflessioni attuali di Kurzmann e Owens (2002) sono approdata alla nuova sociologia degli intellettuali di Eyal e Buchholz (2010) definita come “Sociology of interventions”, che pone l’accento sulla problematizzazione delle pratiche e delle azioni intellettuali, piuttosto che sul ruolo e le funzioni; passando così da un’analisi dell’attore allo studio delle azioni intellettuali (Antonelli 2016). Ho formulato le prime domande conoscitive, quali ad esempio: si possono individuare delle pratiche intellettuali specifiche delle donne, intese appunto come modalità per intervenire nella società? Quale relazione esiste tra pratiche intellettuali delle donne e mutamento sociale? Quali forme di conoscenza e di intellighentsia hanno contraddistinto le donne? Continuando con un’analisi approfondita delle teorie della nuova sociologia della conoscenza, ho conosciuto con grande ammirazione il lavoro della sociologa australiana Raewyn Connell e della sua elaborazione della Southern Theory. Dall’approfondimento dei suoi studi sull’agency delle pratiche intellettuali nei sud del mondo (2007, 2017), ho formulato la mia ipotesi: le pratiche intellettuali dei gruppi di intelleghentsia delle donne che si collocano come esperienze ai margini della società e nelle zone periferiche e meridionali nell’accezione di Connell (2007, 2014, 2018), sebbene situate in contesti locali specifici, si configurano come forze propulsive che modificano le dicotomie periferia/centro, nord/sud trasformando così la società stessa. Individuate le domande conoscitive e l’ipotesi, con l’intento già prefissato di condurre un’indagine empirica, ho valutato quali territori secondo la Southern Theory, potevano essere considerati come spazi periferici, decentrati e ai Sud del mondo in cui l’agire delle donne o di alcuni gruppi di donne si presenta però come forza motrice del cambiamento. Date le mie esperienze di ricerca pregresse, ho individuato l’isola del Nord della Nuova Zelanda e la Sicilia come luoghi e contesti adatti alla ricerca. Dopodiché ho iniziato a pianificare il lavoro sul campo e ad organizzare le procedure di costruzione degli strumenti di ricerca per la raccolta dei materiali empirici. Per facilitare il lavoro e per dar frutto all’esperienza di ricerca internazionale che mi ha seguito nel mio percorso formativo e di ricerca, ho avuto modo di costruire un progetto di collaborazione per il mio dottorato con la Massey University in Nuova Zelanda e in particolare con il Dipartimento dei Māori Studies e la scuola Te Pūtahi-a-Toi o School of Māori Knowledge del campus Manawatu, della Massey University a Palmerston North. La professoressa Huia Jahnke, nota intellettuale indigena in Nuova Zelanda ha partecipato e collaborato alla definizione dell’accordo, protocollato prima della mia partenza per la Nuova Zelanda. Inoltre il 29 maggio 2018 a seguito di questo progetto condiviso il Dipartimento di Scienze della formazione ha ospitato la professoressa Huia Jahnke in occasione del un seminario di studio "Connecting educational practices: a cross-cultural approach" organizzato dalla cattedra di Sociologia dei Processi Culturali e della Religione della professoressa Chiara Carmelina Canta: un’occasione di confronto multidisciplinare, per riflettere sul dialogo tra il dipartimento di Scienze della Formazione di Roma Tre e la Massey University delle Nuova Zelanda. Dialogo, incontro, collaborazione e interculturalità sono state le chiavi di lettura del seminario internazionale, ideato per promuovere e sviluppare delle connessioni tra le diverse eredità ed esperienze accademiche. Sviluppando la pianificazione della ricerca empirica ho individuato due periodi: - Dicembre 2017 – Giugno 2018 in Sicilia (tot 1 mese di terreno); - Agosto 2018 - Ottobre 2018 in Nuova Zelanda (tot 2 mesi suddivisi in1 mese di ricerca + 1 mese di visiting presso la Massey University) Nella costruzione del quadro metodologico ho adotto l’approccio suggerito dall’etnografia collaborativa, elaborata dall’antropologo americano Lassiter (2005). E come strumenti per la ricerca ho prediletto la raccolta di interviste/racconti biografici (Aprile-Ottobre 2018) a 25 testimoni privilegiate (secondo il modello proposto da Bertaux 1999). Nell’analisi delle interviste ho utilizzato il metodo comprensivo suggerito da Rita Bichi (2000, 2002) e quindi ho proceduto con la trascrizione e l’elaborazione dei 25 racconti biografici in inglese (con inflessioni e parole Māori ) e in italiano
URI: http://hdl.handle.net/2307/40840
Access Rights: info:eu-repo/semantics/openAccess
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T - Tesi di dottorato

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