Please use this identifier to cite or link to this item:
http://hdl.handle.net/2307/40792
Title: | Il “mondo sfavillante” DI Margaret Cavendish : tra politica, utopia e genere | Authors: | Liuti, Arianna | Advisor: | Modugno, Roberta Adelaide Thermes, Diana |
Keywords: | Cavendish Utopia |
Issue Date: | 5-Jun-2020 | Publisher: | Università degli studi Roma Tre | Abstract: | Margaret Cavendish, Duchessa di Newcastle (1623-1673), è una delle autrici più controverse del Seicento inglese: una letterata, una filosofa e scienziata che si muove tra utopia e femminismo, senza rispettare i canoni classificatori tradizionalmente applicati al genere letterario, nonché al filosofico-scientifico, all’utopico, al femminista e al politico, tante sono le contraddizioni – specchio di un’epoca intera – che convivono in lei. Il suo romanzo “utopico” The Blazing-World (1666) ben evidenzia tali contraddizioni; le quali, lette congiuntamente, rivelano la conflittualità esistente tra una Cavendish realista, che avverte la necessità della preservazione dell’ordine sociopolitico, quale sommo valore per il ben vivere sociale e sommo dovere per lo Stato, e una Cavendish individualista, che sente l’urgenza d’affermare se stessa, come singolo distinto da quell’ordine. Il Blazing-World è, infatti, un’allegoria dell’Inghilterra della Restaurazione stuardiana: una “falsa” utopia perché, epurata di ogni tensione progettuale riformista, è volta alla legittimazione dello status quo. Il “mondo sfavillante” ivi descritto, del quale Cavendish si autoproclama Imperatrice, è la riproduzione dello Stato Leviatano secentesco quale è uscito dalle penne diversamente incisive di Bodin, Hobbes e Filmer, dopo averne mischiati gli inchiostri: una monarchia assoluta e confessionale, che governa una società patriarcalista, il cui scopo ultimo è la preservazione dell’ordine. Tuttavia, rivendicando spazi di scrittura e di libertà allora preclusi alle donne, sino ad attribuirsi con la sua stessa penna il comando di un “mondo sfavillante”, Cavendish rappresenta un rimarchevole esempio di auto-emancipazione femminile. Perché, assecondando l’aspirazione a una fama imperitura, diviene artefice – “mulier faber” – della propria fortuna, anche di quella presso i posteri; e in uno sforzo titanico prometeico incompiuto si limita a costruire se stessa quale centro razionale e operativo di un universo nel quale nessun “Rinascimento” è ancora possibile per le donne. Cavendish la realista senza utopie, Cavendish la protofemminista della sua sola persona, avvia comunque, anche se unicamente nel personale, quel processo di “individualizzazione” che è di fondamento alla Modernità. | URI: | http://hdl.handle.net/2307/40792 | Access Rights: | info:eu-repo/semantics/openAccess |
Appears in Collections: | Dipartimento di Scienze Politiche T - Tesi di dottorato |
Files in This Item:
File | Description | Size | Format | |
---|---|---|---|---|
Tesi dottorale.pdf | 4 MB | Adobe PDF | View/Open |
Page view(s)
461
checked on Nov 21, 2024
Download(s)
1,864
checked on Nov 21, 2024
Google ScholarTM
Check
Items in DSpace are protected by copyright, with all rights reserved, unless otherwise indicated.