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http://hdl.handle.net/2307/40782
Title: | IL RAPPORTO TRA LEGGE E CONTRATTO COLLETTIVO | Authors: | Scipioni, Novella | Advisor: | Proia, Giampiero | Keywords: | Lavoro Legge |
Issue Date: | 19-Apr-2019 | Publisher: | Università degli studi Roma Tre | Abstract: | Il presente lavoro ha come obiettivo quello di seguire il percorso tracciato dalla legge e dall’autonomia collettiva nella disciplina del rapporto di lavoro, muovendo dal principale “canale di collegamento” aperto dall’ordinamento giuridico statale con l’ordinamento intersindacale, ossia dal meccanismo di rinvio legale alla contrattazione collettiva. Il meccanismo del rinvio della legge al contratto collettivo rappresenterà, quindi, il mezzo per orientarsi nelle numerose e sempre mutevoli interazioni instaurate dai due sistemi giuridici. Si proverà, quindi, analizzando la legislazione lavoristica degli ultimi anni, a seguire le direttrici di intervento del legislatore al fine di verificare i cambiamenti nelle modalità di coinvolgimento dell’autonomia collettiva nella disciplina dei rapporti di lavoro. Dopo aver esaminato le singole fattispecie in cui vi è traccia del rinvio della legge al contratto collettivo, il presente lavoro proverà ad indagare le problematiche di natura tecnico – giuridica che scaturiscono dalla fitta integrazione tra le disposizioni legali e la contrattazione collettiva. In particolare, muovendo dall’analisi delle varie tipologie di rinvio a cui la legislazione lavoristica degli ultimi anni ha fatto ricorso, si proverà, da un lato, a comprendere in che modo il rinvio è in grado di influenzare le dinamiche negoziali ed in quale misura le parti sociali sono chiamate a valutare la convenienza della stipulazione di un accordo attuativo del rinvio legale e, dall’altro lato, a “misurare” le alterazioni che dal meccanismo del rinvio derivano sulla disciplina del rapporto di lavoro. L’indagine proseguirà, poi, con l’analisi delle modalità attraverso le quali l’ordinamento giuridico statale dialoga con i centri di produzione giuridica diversi dallo Stato. Tale analisi verrà condotta muovendo da una ricostruzione ragionata e sintetica delle principali “ipotesi teoriche” che si sono nel tempo succedute, volte ad individuare i rapporti tra i vari ordinamenti “generatori del diritto” del lavoro, cercando di comprendere in che modo la dottrina ha ricercato un equilibrio tra le fonti primarie e quelle estranee alla piramide delle fonti dell’ordinamento statale. E, sulla scorta delle conclusioni raggiunte dalla dottrina giuslavoristica, ci si interrogherà sulle conseguenze derivanti dall’intensificarsi delle relazioni tra la legge e il contratto collettivo e, in particolare, su una possibile alterazione della funzione che l’autonomia collettiva riveste nell’ordinamento giuridico. Una alterazione che potrebbe essere spiegata nel senso di ritenere che il contratto collettivo, pur rimanendo un prodotto di autonomia privata, può essere qualificato come “fonte – fatto”, poiché chiamato dalla legge ad integrare, specificare e, a volte, anche derogare la disciplina legale e ad introdurre nell’ordinamento giuridico statale “fatti normativi” | URI: | http://hdl.handle.net/2307/40782 | Access Rights: | info:eu-repo/semantics/openAccess |
Appears in Collections: | Dipartimento di Giurisprudenza T - Tesi di dottorato |
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