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Titolo: HABITAT DIGITALI E COMUNITA' DI PRATICA : PARADIGMI EMERGENTI DI APPRENDIMENTO E COSTRUZIONE DELLA CONOSCENZA
Autori: PIGNALBERI, CLAUDIO
Relatore: ALESSANDRINI, GIUDITTA
PALLINI, SUSANNA
Parole chiave: Comunità di pratica
Riflessività
Apprendimento formale/informale e non formale
Intelligenza pratica
Achievement
Data di pubblicazione: 5-giu-2017
Editore: Università degli studi Roma Tre
Abstract: Il termine “apprendimento” è entrato nel lessico di chi si occupa di studi sull’educazione, sostituendo o mettendo in secondo piano i termini come istruzione o addestramento. Il passaggio è rappresentato e descritto in letteratura con linguaggi e approcci teorici differenti (Alessandrini, Cambi, Hilgrad & Bower, Santoianni & Striano) ma concordi nell’adozione del termine di “apprendimento permanente” per indicare la capacità delle persone a partecipare ed imparare in setting e contesti informali e non formali. Nel contesto delle comunità di pratica, infatti, l’apprendimento diviene processo di riallineamento tra competenze socialmente definite ed esperienza personale, tra studio e lavoro, tra acquisizione teorica di un sapere ed applicazione pratica della stessa, tra una prassi condivisa e un impegno reciproco. E l’Università, attraverso la proposta di una didattica e di una formazione innovativa sta cercando in questi ultimi anni (vedasi il lavoro di Galliani sulla video-ricerca, oppure le riflessioni sul tema dei media nell’ambito dell’education di Rivoltella ed anche le sperimentazioni di comunità di pratica nei diversi settori professionali ad opera di Alessandrini) di adottare nuove e diverse strategie per “riscoprire” la motivazione, l’autoefficacia ed anche per coltivare le competenze digitali dello studente. L’ipotesi alla base della ricerca è di analizzare il “piano degli apprendimenti” della popolazione studentesca coinvolta al fine di individuare possibili criticità e le possibili soluzioni. La motivazione alla base del problema è dettata dalla sostanziale e certificata forma di smarrimento con cui gli studenti convivono quotidianamente: un’offerta didattico-formativa non comprensibile ai più, le attività extracurriculari, le lezioni, gli esami, le competenze da acquisire, il ruolo delle TIC ad uso didattico, le metodologie utilizzate, gli strumenti, ecc. Il progetto di ricerca adotta, dunque, un approccio metodologico di tipo misto-sequenziale con l’obiettivo di costruire – e validare – un nuovo modello a “sostegno dello studente” denominato IQA/Il Q-Sort degli apprendimenti. Attraverso una ricerca mirata sul campo con campioni di soggetti differenti (studenti ed ex studenti) è stato possibile dapprima individuare i 63 descrittori confluenti nell’IQA e successivamente di verificare la dimensione dell’apprendimento (formale, non formale e informale) predominante. L’obiettivo è pertanto quello di analizzare la posizione che lo studente assume rispetto agli apprendimenti, di individuare possibili strategie migliorative di tipo educativo-formative ed anche di attivare specifici spazi di riflessione sul tema di riferimento. Il presente lavoro si suddivide in due parti: la prima prende in esame gli approcci teorici, i modelli e gli artefatti per favorire la costruzione sociale e contestuale della conoscenza. Nello specifico, saranno affrontati aspetti principalmente teorici andando ad analizzare inizialmente la definizione, la storia e le teorie sugli apprendimenti formali, non formali ed informali in età adulta, con particolare riguardo alla letteratura e con riferimenti anche ai trattati e al memorandum dell’Unione Europea, sul bisogno di crescita e apprendimento in tutte le fasi della vita. La seconda parte, invece, entra nel “cuore” dell’indagine empirica con l’illustrazione delle diverse attività previste dal progetto, i dispositivi elaborati – e somministrati – fino alla fase dell’action methodologies contraddistinta dalla somministrazione e successiva validazione dell’IQA con la finalità di aprire uno spazio di riflessione sulle attività di apprendimento formali, informali e non formali acquisite da parte dello studente. In sostanza, si è preso in esame la parte empirica del progetto di ricerca descrivendone l’intero processo, a partire dalle scelte di natura metodologica. La ricerca condotta ha permesso di esplorare diversi aspetti di un fenomeno, quello della complementarietà degli apprendimenti dal punto di vista dello studente, strettamente connesso alla qualità della formazione e dell’educazione in età adulta, che necessita di ricevere la giusta considerazione da parte di tutti gli organi competenti. Dai dati rilevati è possibile affermare che gli studenti sentono un reale e crescente bisogno di formazione, il cui fine principale è di incrementare, attraverso l’impegno e grazie all’interesse verso le discipline dell’area di studio, le proprie conoscenze e competenze. In particolare, il livello di incidenza degli apprendimenti per gli studenti, conoscere le iniziative/attività complementari che possano migliorare la motivazione e la stima del proprio lavoro, aumentare l’autoefficacia e favorire il potenziamento delle capacità metacognitive del soggetto che trova nella dimensione informale la “modalità prevalente dell’apprendere”.
URI: http://hdl.handle.net/2307/40763
Diritti di Accesso: info:eu-repo/semantics/openAccess
È visualizzato nelle collezioni:Dipartimento di Scienze della Formazione
T - Tesi di dottorato

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