IL TASSO DI INTERESSE E LA DISTRIBUZIONE DEL REDDITO

Abstract

Nella storia del pensiero economico, il tasso di interesse è stato considerato tanto un fenomeno reale quanto determinato da fattori convenzionali e puramente monetari. In questo lavoro analizzeremo entrambi questi approcci prendendo in esame la caduta dei tassi di interesse, reali e nominali, di lungo e breve termine che si è verificata a partire dalla seconda metà degli anni ottanta del secolo scorso. Per la teoria economica neoclassica, la caduta in media del tasso di interesse rifletterebbe la caduta del tasso di interesse naturale, determinato dalla « produttività e parsimonia ». Del tasso di interesse naturale verranno mostrati e discussi criticamente i differenti metodi di stima, e si illustreranno le spiegazioni, basate su fattori tecnologici o demografici, che della caduta di questa variabile vengono proposte (Capitolo 1). Successivamente, nel prosieguo di questo lavoro, verrà analizzata la relazione esistente tra tasso di interesse e saggio di profitto. Come presupposto per una teoria monetaria della distribuzione mostreremo innanzitutto (Capitolo 2) l’esistenza empirica di una relazione tra tassi di interesse a breve e a lungo termine, e quella (Capitolo 3) del co-movimento tra tasso di interesse e prezzi, conosciuto in letteratura come “paradosso di Gibson” o “price puzzle”. Chiuderà questo lavoro (Capitolo 4) una indagine sulla distribuzione del reddito ed un tentativo di spiegare i suoi cambiamenti negli ultimi trent’anni sulla base dei cambiamenti avvenuti nei mercati finanziari con la cosiddetta "finanziarizzazione" dell’economia e nella remunerazione del « rischio e fastidio » di impiegare produttivamente il capitale.