Fulgenzio e i MitografiI Vaticani sullo scrittoio di Dante. La tradizione mitografica fulgenziana nelle opere di Dante e nell'esegesi dantesca

Abstract

La tesi, dal titolo Fulgenzio e i Mitografi Vaticani sullo scrittoio di Dante. La tradizione mitografica fulgenziana nelle opere di Dante e nell’esegesi dantesca, indaga per la prima volta in modo sistematico il rapporto di Dante con la tradizione mitografica facente capo a Fabio Planciade Fulgenzio (V-VI sec.) e passante anche attraverso il recupero dell’esegesi fulgenziana a opera dei cosiddetti Mitografi Vaticani (autori di tre trattati scolastici di argomento mitologico, riscoperti nell’Ottocento da Angelo Mai e databili tra IX e XII sec.). Oltre a fornire un ragguaglio critico-bibliografico sulla figura e sull’opera degli autori trattati, si ripercorrono gli interventi della critica dantesca sul tema, cercando di dimostrare l’ampiezza e l’entità dell’influsso delle conoscenze mitografiche di ascendenza fulgenziana sull’opera di Dante, segnatamente sulla Commedia. Un saggio è dedicato alla dimostrazione dell’importanza del precedente fulgenziano della Expositio Virgilianae continentiae per la teoria delle età dell’uomo così come esposta da Dante nel Convivio, argomentando la tesi di una diretta lettura dantesca dell’opera, senza la necessità di supporre la mediazione di autori quali Bernardo Silvestre e Giovanni di Salisbury. Il lavoro esegetico dedicato alla Commedia mira a evidenziare il profondo segno lasciato dalla lettura di Fulgenzio e dei Mitografi a questi ispiratisi su passi del poema quali i primi canti due canti dell’Inferno, l’ingresso entro la città di Dite (Inf. VIII-IX), la descrizione della bolgia dei ladri (Inf. XXIV-XXV). Due capitoli sono dedicati all’indagine di riferimenti a Fulgenzio e ai Mitografi nell’antica esegesi tre quattrocentesca. Un’appendice riporta infine l’elenco dei codici manoscritti conservati risalenti ai secc. IX-XIV contenenti le opere mitografiche di Fulgenzio e dei Mitografi Vaticani, allo scopo di provarne l’ampia diffusione e la grande popolarità. Si fornisce anche la trascrizione dei passi di interesse mitografico contenuti nell’inedito commento alle Satire di Persio scritto da Paolo da Perugia, maestro di Boccaccio, che testimonia la conoscenza di Fulgenzio in Italia ancora prima di Boccaccio.