Il tempo della narrazione. I fondamenti cognitivi dello storytelling

Abstract

Il presente lavoro di ricerca si incentra su un aspetto della dimensione linguistica che sembra caratterizzare in modo peculiare le forme di comunicazione umana: la capacità di elaborare narrazioni. Il ruolo centrale della narrazione si lega non soltanto all’idea che gli esseri umani producano e interpretino narrazioni, ma anche all’idea che la narrazione sia uno strumento cognitivo coinvolto nell’organizzazione dei dati dell’esperienza. L’obiettivo specifico della tesi è la delineazione di un modello interpretativo che dia conto della natura della narrazione a partire dall’analisi delle proprietà e dell’architettura cognitiva a fondamento dell’elaborazione del piano narrativo. Nella delineazione di un modello di questo tipo, muoviamo dal framework teorico della narratologia cognitiva che, sostenendo il dialogo tra la teoria letteraria classica e le recenti scoperte delle scienze cognitive, promuove un’indagine della sfera narrativa incentrata sui processi e i principi che guidano l’elaborazione delle proprietà definitorie della narrazione. L’ipotesi sostenuta nella tesi è che l’elaborazione narrativa sia un processo di ricapitolazione dell’esperienza in cui costruiamo una rappresentazione globale degli eventi narrati costruendo e ricostruendo gli elementi principali dello storyworld, vale a dire del mondo narrativo che ricalca gli sviluppi degli eventi narrati. Da questo punto di vista, l’ipotesi interpretativa proposta si lega a un modello della narrazione in linea con le cosiddette teorie embodied della mente, secondo cui l’elaborazione narrativa è guidata dalla simulazione multimodale dell’esperienza connessa agli accadimenti narrati.