Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://hdl.handle.net/2307/40473
Titolo: Alla prova del terrorismo : la legislazione dell’emergenza e il dibattito politico italiano (1978-1982)
Autori: Zampieri, Chiara
Relatore: Moro, Renato
Parole chiave: TERRORISMO
LEGGE COSSIGA
PENTITI
DALLA CHIESA
CASO MORO
Data di pubblicazione: 5-giu-2017
Editore: Università degli studi Roma Tre
Abstract: La tesi di dottorato ricostruisce il dibattito politico sulla reazione dello Stato italiano al fenomeno eversivo attraverso l’analisi del ruolo di tutti i partiti dell’arco parlamentare, considerati nel contesto storico-politico, nelle loro peculiari culture di riferimento e nella complessità delle sensibilità presenti al loro interno. Si è esaminato per la prima volta in modo sistematico il dibattito interno ai partiti, quello parlamentare, quello sulla stampa e sulle riviste giuridiche specializzate relativo ai problemi connessi alla risposta al terrorismo e, specificamente, all’approvazione delle leggi e dei provvedimenti amministrativi rivolti alla lotta contro di esso, introdotti fra il 1978 e il 1982. La tesi approfondisce come ciascun partito (dalla Dc al Pci e al Psi, a tutti i partiti laici minori, fino al Msi e ai gruppi dell’estrema sinistra) ha vissuto la minaccia terroristica e quali furono le proposte che sono state formulate per farvi fronte. Si sono ricostruite le linee comuni e quelle di divergenza fra gli attori parlamentari, approfondendo se vi fosse omogeneità o meno all’interno di ciascun gruppo, o se invece la linea assunta sui singoli temi fosse frutto di un’evoluzione della cultura politica del partito, o di una sintesi dello scontro interno, o ancora, se non vi sia stata alcuna evoluzione rispetto alle prese di posizione tradizionali. La ricerca approfondisce quali problemi prioritari in termini politici, giuridici e operativi il terrorismo pose e come ciascuna forza politica, secondo la propria scala di priorità, propose di risolverli, e quali motivazioni abbiano poi avuto la meglio nel determinare la risposta che, infine, fu data all’eversione. Si è indagato se il terrorismo abbia costituito un elemento di accelerazione o di freno rispetto ad alcune innovazioni, come, ad esempio, le riforme in senso garantista dei codici o del corpo di polizia. Un altro aspetto essenziale è poi l’indagine sull’influenza che alcuni attori (come, ad esempio, la magistratura o i vertici degli apparati di sicurezza) hanno esercitato su determinate scelte del governo e delle forze politiche. Così come certi eventi e momenti (ad esempio, attentati terroristici particolarmente clamorosi o la corrispondenza con determinati assetti governativi – come la “solidarietà nazionale” o le formule successive – e alcune tornate elettorali) e la dialettica fra i partiti stessi hanno influito sulle scelte dei governi e delle forze politiche in generale. La risposta italiana – forse più che in altri paesi democratici – ha innescato dei dibattiti significativi in ordine alla sua efficacia e soprattutto alla sua democraticità. Di qui sono derivate più ampie analisi sullo stato di salute della democrazia in Italia alla fine degli anni Settanta e sulle responsabilità che la classe dirigente aveva in merito a ciò. La ricerca, pertanto, ha inteso indagare i nodi del dibattito politico sulla reazione al terrorismo, come sono nati i provvedimenti (e, specialmente quelli per i “pentiti”, dal momento che essi costituiscono una peculiarità nel panorama internazionale), che problemi essi hanno sollevato, in che modo sono stati influenzati dall’evoluzione del quadro politico, dal rapporto fra i partiti e dal dibattito pubblico, quali attori hanno svolto un ruolo determinante nella loro definizione, se sono state elaborate risposte diverse per il terrorismo di destra e di sinistra. Si sono analizzati i problemi di natura giuridica, le più generali questioni di carattere politico ad essi sottese, contribuendo ad arricchire le valutazioni sul carattere di efficacia e democraticità dei singoli provvedimenti e della risposta nel suo complesso, e sul ruolo della classe dirigente in quel cruciale quinquennio.
URI: http://hdl.handle.net/2307/40473
Diritti di Accesso: info:eu-repo/semantics/openAccess
È visualizzato nelle collezioni:Dipartimento di Scienze Politiche
T - Tesi di dottorato

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