Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2307/3901
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dc.contributor.advisorGinzsburg, Silvia-
dc.contributor.authorMariani, Francesco-
dc.date.accessioned2015-03-10T13:37:36Z-
dc.date.available2015-03-10T13:37:36Z-
dc.date.issued2011-04-19-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2307/3901-
dc.description.abstractLa ricerca è incentrata sul problema dellʼimitazione delle tecniche pittoriche nelle copie realizzate in Spagna tra la fine del XVI e la prima metà del XVII secolo. Il cuore del del lavoro riguarda lʼimitazione del modo di dipingere di Tiziano la cui lettura diventa fondamentale nello sviluppo della pittura spagnola. Nella prima parte la ricerca si occupa di come le novità provenienti dallʼItalia fossero accettate nella Spagna della prima metà del XVI secolo. Il quadro che ne risulta è quello di un ambiente estremamente conservatore per quel che riguarda le tecniche di pittura. Le vicende dei pittori spagnoli al loro rientro in Spagna dopo un periodo trascorso in Italia mostrano la caratteristica di un ritorno a tecniche di pittura diverse da quelle che avevano padroneggiato durante il periodo italiano, tecniche in qualche modo più semplici, più vicine ai metodi di lavoro che facevano parte della tradizione locale. La seconda parte muove da queste considerazioni per introdurre il problema del rapporto con le novità artistiche in epoca di Filippo II attraverso la discussione di tre argomenti. Lʼeducazione del principe Asburgo e il suo rapporto con Maria dʼUngheria e lʼatteggiamento di Filippo verso i quadri e la loro conservazione. Le collezioni della governatrice dei Paesi Bassi, Maria, sorella di Carlo V, furono fondamentali per la definizione del gusto del principe dʼAsburgo: Michel Coxcie, Anthonis Mor, Alonso Sanchez Coello e soprattutto Tiziano sono gli artisti che facevano già parte della corte di Bruxelles e che passarono direttamente al servizio di Filippo II. I quadri che Maria conservava nei suoi palazzi di Binche e Mariemont entrarono di diritto tra i pezzi pregiati della collezione reale spagnola. Lʼinfluenza che Maria esercita su Filippo II non comprende solo commissioni ex-novo ma anche un interesse per il collezionismo di primitivi fiamminghi che, nel caso della Deposizione di Rogier van der Weyden e del suobrestauro, mostra quale fosse la cura che il re di Spagna riservasse agli oggetti artistici. Il dipinto arrivò in Spagna rovianto - probabilmente a causa di una caduta in mare (Van Mander) - e le indicazioni che Filippo II diede per il suo restauro ci mostrano quale fosse lʼinteresse per quellʼoggetto artistico. Il secondo argomento riguarda il rapporto tra Tiziano e Filippo II. Lʼarrivo dei dipinti del veneziano sembrano essere divisi in diversi periodi. Un primo riguarda la produzioni di ritratti, produzione in cui Tiziano viene presto sostituito da Mor, un secondo la produzione dei quadri a soggetto erotico-mitologico, dal 1560 circa infine le commissioni di Filippo II a Tiziano riguardano quasi esclusivamente quadri religiosi. Saranno prorpio i quadri religiosi, e la loro definitiva collocazione nel monastero dellʼEscorial, a rendere disponibili i modelli che saranno studiati e copiati dai pittori di corte. Il terzo argomento riguarda più propriamente le copie da Tiziano e la loro realizzazione. Due artisti di corte in particolare, Alonso Sanchez Coello e Juan Fernández Navarrete, si caratterizzano per le loro versioni da Tiziano: quella di Sanchez Coello rimane più legata al modo di dipingere che aveva appreso durante il suo apprendistato con Mor, mentre Navarrete mostra una capacità mimetico-imitativa straordinaria. La comprensione del modo di dipingere di Tiziano negli anni Settanta del Cinquecento in Spagna è il nodo fondamentale. Lʼultima parte della tesi è incentrata su un cambio di attenzione nei confronti della pittura di Tiziano che è dovuta da un lato alla morte di Navarrete dallʼaltro allʼarrivo dei pittori Italiani e in particolare allʼarrivo di federico Zuccari. Cambiano i modelli di riferimento e la riproduzione di Tiziano è legata al disegno e non più alla tecnica. La presenza di Rubens nel 1603 e il fatto che a sua volta realizzi alcune copie da Tiziano si pone in controtendenza con quanto stava accadendo: le copie di Rubens avranno una cura particolare nella riproduzione della tecnica del veneziano. Il giudizio poco lusinghiero che il fiammingo espresse sui pittori spagnoli sembra confermare questa differenza. Il secondo viaggio del fiammingo alla corte Asburgo nel 1628 e lʼinfluenza che questo avrà su Velázquez e sul modo di leggere Tiziano nella Spagna del Siglo de Oro incideranno profondamente sulla storia della pittura spagnola.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.publisherUniversità degli studi Roma Treit_IT
dc.title"Copie cavate da altri maestri" : imitazione e assimilazione delle tecniche e degli stili attraverso la pratica della copia nella Spagna asburgicait_IT
dc.typeDoctoral Thesisit_IT
dc.subject.miurSettori Disciplinari MIUR::Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche::STORIA DELL'ARTE MODERNAit_IT
dc.subject.isicruiCategorie ISI-CRUI::Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche::Art & Architectureit_IT
dc.subject.anagraferoma3Scienze dell'antichita', filologico-letterarie e storico-artisticheit_IT
dc.rights.accessrightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess-
dc.description.romatrecurrentDipartimento di Studi storico-artistici, archeologici e sulla conservazione*
item.fulltextWith Fulltext-
item.grantfulltextrestricted-
item.languageiso639-1other-
Appears in Collections:X_Dipartimento di Studi storico-artistici, archeologici e sulla conservazione
T - Tesi di dottorato
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