Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2307/3883
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dc.contributor.advisorD'Amico, Tommaso-
dc.contributor.authorCiccioli, Ione Kerr-
dc.date.accessioned2015-03-10T12:14:13Z-
dc.date.available2015-03-10T12:14:13Z-
dc.date.issued2011-03-30-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2307/3883-
dc.description.abstractIl racconto della lotta di Giacobbe con l’angelo narrato in Genesi 32. 23 33, tra i passi più densi e ambigui della Bibbia, è stato oggetto di numerose interpretazioni, diventando un paradigma ricorrente in campo artistico e letterario. Si procede dunque con il prendere in esame le diverse modalità di “trattamento critico” del passo in questione, dall’analisi strutturalista di Roland Barthes, all’interpretazione psicoanalitica di Theodor Reik, allievo di Freud, passando per l’esegesi biblica di Robert Martin-Archard. Si analizzerà poi come la problematicità e i livelli tematici rilevati e discussi in questi autori assumeranno un’importanza cruciale proprio nelle opere degli scrittori presi in esame: Frank Sargeson, Paul Gauguin e William Somerset Maugham. Si è scelto di restringere il campo di indagine a delle coordinate storico-geografiche ben precise, ovvero alla letteratura connessa con la colonizzazione delle isole dell’Oceano Pacifico, teatro di un altro conflitto a livello ‘macroscopico’: quello tra “primitività” e “civilizzazione”. Si osserva come in questi luoghi si siano verificati una serie di incontri e contaminazioni tra culture, arti e saperi, che hanno fatto emergere nuove problematicità legate ai concetti di fede, alterità, sessualità, nevrosi e tabù. Centrale infatti è nelle opere prese in esame il concetto di repressione delle pulsioni sessuali, tema che sia Sargeson sia Maugham concentrano nel personaggio del missionario. Ciò non è certo un caso, specialmente se si considera la rigida educazione puritana che fu loro impartita: nella figura del missionario, sopraffatto dall’istinto e dal desiderio, è evidente l’allusione all’azione castrante e repressiva del microcosmo familiare, dove la “passione” religiosa sembra essere la sublimazione dell’impulso erotico. Alcune di queste problematiche sono oggetto d’indagine nel testo teatrale A Time for Sowing dello scrittore neozelandese Frank Sargeson (1903 – 1985), preso in esame nel Capitolo II, che narra la vicenda storica e biografica di un missionario inglese alle prese con lo studio delle popolazioni primitive ai tempi dell’insediamento delle prime colonie europee in Nuova Zelanda. Contro il complesso valoriale dei missionari, ritenuto quasi ‘incorporato’ all’apparato «farisaico» del Cristianesimo, si scaglia Paul Gauguin nello scritto L'esprit moderne et le Catholicisme, che fu redatto durante il suo soggiorno nelle isole del Pacifico, analizzato nel Capitolo III. Gauguin è l’artista simbolo della rivolta dell’uomo occidentale al disegno colonialistico, con la sua scelta radicale di trasferirsi a Tahiti e vivere da “selvaggio. Ed è stato proprio questo tentativo disperato di emancipazione e di ribellione del pittore francese verso la morale e i costumi della società occidentale a indurre Somerset Maugham a recarsi nelle isole del Pacifico, con l’intento di ricostruire gli ultimi anni della sua vita a Tahiti per il romanzo The Moon and Sixpence, oggetto di indagine nel Capitolo IV. Nel Capitolo V verrà pertanto analizzata un’altra tipologia di missionario, quella del reverendo Alfred Davidson, protagonista del racconto di Maugham Rain, ambientato nell’isola di Pago – Pago, dove lo scontro tra civiltà si esprime nei termini di una lotta intestina, quella tra un missionario e una prostituta. Dall’analisi del racconto di Maugham si procede, ad un’analisi comparata delle sue successive trascrizioni teatrali e cinematografiche, mettendo in rilievo come, per quanto affascinanti e pionieristici nella loro traduzione scenica, teatro e cinema abbiano giocato sul piano della mediazione, sull’attenuazione dell’anomalia del contenuto drammatico del testo letterario, perdendone così il senso profondo. Al centro di tutto il nostro discorso sta dunque un contesto di lotta e conflitto che assume di volta in volta diverse colorazioni tutte riconducibili al tema del dissidio interno, della ricerca e dell’affermazione di una propria identità culturale, artistica, o sessuale, perfettamente analoga alle istanze sollevate nel racconto della lotta di Giacobbe con l’angelo.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.publisherUniversità degli studi Roma Treit_IT
dc.titleWrestling with the Angel : puritani e derelitti nei Mari del Sudit_IT
dc.typeDoctoral Thesisit_IT
dc.subject.miurSettori Disciplinari MIUR::Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche::CRITICA LETTERARIA E LETTERATURE COMPARATEit_IT
dc.subject.anagraferoma3Scienze dell'antichita', filologico-letterarie e storico-artisticheit_IT
dc.rights.accessrightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess-
dc.description.romatrecurrentDipartimento di Letterature comparate*
item.grantfulltextrestricted-
item.fulltextWith Fulltext-
item.languageiso639-1other-
Appears in Collections:X_Dipartimento di Letterature comparate
T - Tesi di dottorato
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