Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2307/3857
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dc.contributor.advisorZagarrio, Vito-
dc.contributor.authorVincenzini, Valentina-
dc.date.accessioned2015-03-10T09:42:04Z-
dc.date.available2015-03-10T09:42:04Z-
dc.date.issued2011-05-10-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2307/3857-
dc.description.abstractA partire dagli anni Novanta del secolo scorso, la sperimentazione in ambito cinematografico di strutture narrative non convenzionali, da parte di alcuni registi, ha originato il fenomeno della “narrazione esplosa”, ovvero la tendenza a decostruire il racconto secondo le istanze postmoderne e digitali. Si tratta di opere in cui la concezione moderna della linearità cronologica, incentrata sulla distinzione tra passato e presente entrambi proiettati verso il futuro, cede il passo ad una concezione postmoderna della temporalità frammentata e confusa. Ma sono anche opere che riflettono indirettamente l’influenza delle nuove tecnologie sul linguaggio cinematografico, tramite la scomposizione della linearità cronologica e spaziale del racconto per mezzo di formule quali la ripetizione, la sequenzialità non consequenziale e altre modalità tipiche della narrazione digitale. Narrazione esplosa, quindi, come frutto della crisi ontologica ed epistemologica del cinema nell’epoca della crossmedialità, in cui una nuova generazione di filmmakers produce storie per una nuova generazione di spettatori, entrambe abituate all’uso del telecomando, del sistema VCR, del DVD e ad una possibilità di visione dei film maggiore rispetto alle generazioni precedenti. Pratiche che fanno dei “puzzle film” il terreno ideale per una riflessione sul cinema contemporaneo, ormai irrimediabilmente ibridato con altre forme videoespressive quali la videoarte, il videoclip musicale, il videogioco, o più semplicemente con l’omnicomprensiva categoria degli “audiovisivi” (o delle “immagini in movimento”, nell’accezione di Alessandro Amaducci).Non è un caso, infatti, se negli ultimi anni diversi studiosi hanno sentito l’esigenza di esaminare questi film, tentando anche di classificare i vari tipi di complex storytelling, proponendo varie terminologie e interpretazioni (spesso antitetiche). Di recente pubblicazione è ad esempio il libro a cura di Warren Buckland dedicato interamente ai puzzle film, in cui Thomas Elsaesser, nel saggio intitolato the mind-game film, elenca brevemente le terminologie usate da alcuni studiosi: «As a consequence, the film I group under the mind-game tendency are generating a broad literature focusing on the narratological issues raised, with corresponding terminologies: some talk of “forking-path” narratives (David Bordwell 2002) or “multiple draft” narratives (Bordwell; Edward Branigan 2002), others refer to them as (psychological) puzzle films (Elliot Panek 2006), twist films (George Wilson 2006), complex narratives (Janet Staiger 2006), or try to define them as special cases of “modular narratives” (Allan Cameron 2006). Jason Mittel (2006) has also studied the complex puzzle narrative in contemporary television» . Terminologie diverse, quindi, che prefigurano l’eterogeneità dell’argomento e dei vari approcci teorici instaurati dai vari studiosi, approcci che non possono prescindere dal contesto di riferimento: il cinema postmoderno negli anni della rivoluzione digitale. Mentre i prestiti tra cinema e videogiochi sono sempre più frequenti ed evidenti, al punto che negli ultimi anni il videogame inizia ad avere un peso maggiore negli studi di cinema, e il dialogo tra i due media avviene soprattutto nell’ambito della sperimentazione digitale e attraverso la trasposizione da film a videogame e viceversa, anche un fenomeno prettamente analogico come quello della narrazione esplosa degli anni Novanta contiene i germi della contaminazione del linguaggio cinematografico con quello videoludico. L’obiettivo di questo studio è, quindi, quello di definire il fenomeno della narrazione esplosa attraverso due punti di vista differenti: i film studies e i game studies. La prima parte è dedicata all’analisi della narrazione esplosa attraverso l’esposizione dei tratti caratteristici del fenomeno e degli approcci teorici più rilevanti. In particolar modo si cercherà di stabilire se tale fenomeno rappresenti un momento di rottura o di continuità con il cinema classico. Il primo capitolo riguarderà quindi la distinzione tra cinema classico e cinema post-classico: uno dei dibattiti più accesi tra gli studiosi contemporanei. In particolare si confronterà la posizione “conservatrice” di David Bordwell con quella di Eleftheria Thanouli, una studiosa greca che dimostra l’esigenza di parlare di un cinema post-classico proprio a partire dalle osservazioni di Bordwell. Nel secondo capitolo si illustrerà la distinzione tra trame semplici e trame complesse a partire dalla Poetica di Aristotele per arrivare alle definizioni di puzzle film e di modular narratives proposte da Warren Buckland e Allan Cameron. Nel terzo capitolo si passerà allo studio delle strategie narrative dei forking-path film e delle multiple-draft narrative, secondo le convenzioni tracciate da David Bordwell e riprese da Edward Branigan e Allan Cameron. Mentre nel quarto ed ultimo capitolo dedicato ai film studies, si esporranno le teorie di Thomas Elsaesser sui mind-game film e sulle strutture circolari impossibili (che ricordano il nastro di Möbius), e le definizioni di puzzle film di Jason Mittel e psychological puzzle film di Elliot Panek.La seconda parte è dedicata all’influenza delle nuove tecnologie digitali sul linguaggio cinematografico, con particolare attenzione alle analogie tra la struttura narrativa dei puzzle film e la struttura narrativa dei videogames. Il quinto e il sesto capitolo serviranno quindi per tracciare le caratteristiche del nuovo medium e per esplorare i modi in cui avvengono gli scambi tra cinema e videogiochi. In particolare si affronterà la diatriba interna ai game studies (ovvero ludologia vs narratologia) per evidenziare il ruolo della narrazione all’interno del videogioco attraverso i due principali approcci teorici che privilegiano, rispettivamente, la componente ludica e la componente narrativa . Questa breve incursione nei game studies servirà per stabilire se esistono delle effettive analogie tra il linguaggio dei videogiochi e il particolare linguaggio della narrazione esplosa e, inoltre, si avanzerà l’ipotesi se sia lecito applicare a questo tipo di film la nozione di “caso terminale di ipertesto”. Nella terza e ultima parte del presente studio, verranno analizzati i due film principali del fenomeno della narrazione esplosa: Pulp Fiction e Lola corre. L’obiettivo sarà quello di verificare, attraverso questi due esempi, le teorie proposte nelle sezioni precedenti.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.publisherUniversità degli studi Roma Treit_IT
dc.titleL'esplosione della narrazione nel cinema hollywoodiano contemporaneoit_IT
dc.typeDoctoral Thesisit_IT
dc.subject.miurSettori Disciplinari MIUR::Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche::CINEMA, FOTOGRAFIA E TELEVISIONEit_IT
dc.subject.isicruiCategorie ISI-CRUI::Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche::Performing Artsit_IT
dc.subject.anagraferoma3Scienze dell'antichita', filologico-letterarie e storico-artisticheit_IT
dc.rights.accessrightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess-
dc.description.romatrecurrentDipartimento di Comunicazione e spettacolo*
item.grantfulltextrestricted-
item.fulltextWith Fulltext-
item.languageiso639-1other-
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T - Tesi di dottorato
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