Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://hdl.handle.net/2307/3772
Titolo: Ammiano Marcellino XXVIII e XXIX : problemi storici e storiografici
Autori: Bocci, Stefano
Relatore: Polverini, Leandro
Parole chiave: storiografia romana
impero romano
Ammiano Marcellino
Valentiniano
Data di pubblicazione: 5-apr-2012
Editore: Università degli studi Roma Tre
Abstract: La tesi ripercorre dapprima la vita di Ammiano Marcellino e ne studia il metodo di lavoro nella stesura dell’opera storica, redatta probabilmente in più fasi. Soprattutto nell’ultima esade delle Res gestae, di cui i libri XXVIII e XXIX sono parte, Ammiano si avvalse dei propri ricordi, delle testimonianze orali di chi partecipò agli avvenimenti, dei documenti cui riuscì ad avere accesso grazie alle proprie amicizie e conoscenze. Quei libri costituiscono quindi una fonte preziosa ed in larga misura attendibile per la conoscenza degli anni che precedono la battaglia di Adrianopoli. La digressione sulla città di Roma contenuta nel capitolo XXVIII 4 è il punto di partenza di un’analisi del rapporto di Ammiano con l’antica capitale dell’impero: lo storico ammira la città in quanto artefice di una civiltà che egli spera immortale, ma al tempo stesso ne biasima e disprezza la popolazione, in larga misura corrotta e disinteressata alle sorti stesse dello Stato. La tesi studia poi le iniziative diplomatiche e militari – ampiamente descritte nei libri XXVIII e XXIX – con cui Valentiniano I difese la frontiera settentrionale dell’impero durante gli undici anni del suo regno. Sostiene la storicità e la serietà della minaccia germanica, recentemente negata in alcuni studi. Inquadra le iniziative di Valentiniano all’interno della ‘difesa in profondità’ della frontiera renano-danubiana adottata dall’impero nel IV secolo. Mette in luce l’indubbio apprezzamento di Ammiano per un’energica politica militare, in cui egli vide la prosecuzione dell’opera di Giuliano sul Reno. Le contrastanti valutazioni che Ammiano esprime su Valentiniano – apprezzandolo per la politica estera e per la tolleranza religiosa, ma biasimandolo per l’autocrazia dispotica di cui spesso si sarebbe reso colpevole – hanno suggerito un esame complessivo della figura di questo imperatore nelle Res gestae. Ne è risultato che lo storico formula su Valentiniano un giudizio ponderato, ma sostanzialmente autonomo; solo in piccola parte le paure ed i risentimenti dell’aristocrazia senatoria romana, a contatto della quale Ammiano redasse la sua opera, hanno influenzato il ritratto, più positivo che negativo, di questo imperatore. La conclusione della tesi è che l’opera di Ammiano, nata nel clima di profonda e diffusa preoccupazione seguito alla sconfitta di Adrianopoli, fornisce un quadro variegato del recente passato, in cui sono riconoscibili diffusi motivi di ansietà e sfiducia, ma anche concrete indicazioni in favore di una politica che, se applicata, potrebbe forse consentire la ripresa di un impero che per lo storico rappresenta ancora la civiltà stessa e nella cui eternità egli non vuole rinunciare a credere.
URI: http://hdl.handle.net/2307/3772
Diritti di Accesso: info:eu-repo/semantics/openAccess
È visualizzato nelle collezioni:X_Dipartimento di Studi sul mondo antico
T - Tesi di dottorato

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