Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://hdl.handle.net/2307/3566
Titolo: A Post-Cold War Geography of Forced Migration in Kenya and Somalia
Autori: Hyndman, Jennifer
Area Tematica: Center for Somali Studies List of Subjects::Politics/History
Xoghayaha Xarunta Cilmibaarista Soomaaliyeed::Siyaasad/Taariikh
Soggettario Centro Studi Somalo::POLITICA/STORIA
Parole chiave: refugees
migrasion
displacement
Africa
nabaddoon
qaxooti
barakac
Afrika
rifugiati
migrazione
spostamento
Africa
Data di pubblicazione: 1999
Editore: Taylor and Francis
Tipologia: article
Contenuto in: The Professional Geographer.
Collocazione: Originale conservato presso il Centro Studi Somali (http://host.uniroma3.it/centri/CentroStudiSomali/index.php)
Pagine: 104-114.
Abstract: Drawing on research in the Horn of Africa, emerging patterns of managing forced migration in the post-Cold War landscape are identified and analyzed. While camps continue to house refugees, the meaning and value of 'refugee' have changed dramatically since the Cold War. Efforts to prevent people from crossing political borders to seek safety are increasing, giving rise to a new set of safe spaces. These new spaces are expressions of a distinct geopolitical discourse and take the names 'UN protected area', 'preventive zone', and 'safe haven'. Their significance as a challenge to state-centric geopolitics both within conflict zones and as refugee camps is explored in the Kenya-Somalia context.
Qoraalkani wuxuu ka hadlayaa habka degdegga ah ee loo maareeyo dadka nabadgelyidoonka ah, dagaalka qaboob kaddib.
Basandosi su ricerche nel Corno d'Africa, in questo articolo vengono identificati e analizzati i modelli emergenti di gestione della migrazione forzata nel panorama post guerra fredda. Mentre i campi continuano ad alloggiare rifugiati, il significato e il valore di "rifugiato" è drasticamente cambiato a partire dalla guerra fredda. Gli sforzi per impedire alle persone di attraversare i confini politici in cerca di sicurezza stanno aumentando, dando luogo a un nuovo insieme di spazi sicuri. Questi nuovi spazi sono espressioni di un distinto discorso geopolitico e prendono il nome di "area protetta UN", "zona preventiva" e "paradiso sicuro". Viene esaminata a loro rilevanza come sfida alle geopolitiche del centrismo statale sia in zone di conflitto sia come campi di rifugiati nel contesto Kenya-Somalia.
URI: http://hdl.handle.net/2307/3566
Rights: http://yorkspace.library.yorku.ca/xmlui/handle/10315/7865
Lingua: en
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