Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2307/6040
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dc.contributor.advisorAluffi Pentini, Anna-
dc.contributor.authorIentile, Lucia-
dc.date.accessioned2018-07-13T09:32:16Z-
dc.date.available2018-07-13T09:32:16Z-
dc.date.issued2016-06-23-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2307/6040-
dc.description.abstractI contributi filosofici, etici e medico-antropologici analizzati in questo studio hanno reso evidente una corrispondenza di interpretazioni relative al concetto di cura e sono stati fecondi per una rilettura di tale concetto in chiave pedagogica. Parlare di cura in ambito pedagogico, alla luce di questi studi, vuol dire considerarla avulsa dalla più immediata collocazione insieme alla pratica educativa. O meglio, per poter parlare con più contezza di pratica di cura educativa è stato importante, per questo studio, andare a ricercare le origini di tale concetto. Il percorso di studio infatti ha preso le mosse dalle origini, dal mito fino ad arrivare alla riflessione filosofica di stampo prettamente fenomenologico. Attraverso il pensiero di Martin Heidegger, infatti, la cura è stata declinata nei suoi modi positivi e difettivi offrendo spazi di riflessione critica utili a comprendere in che modo e in quali contesti si può parlare di “cura autentica”. Inoltre la filosofia, con Michel Foucault, si è messa al servizio della pedagogia per spiegare le ragioni storiche e filosofiche della pratica della cura di sé, principio fondamentale per ogni pratica di cura nei confronti dell'altro. Infine il percorso filosofico ha confermato l'importanza dell'empatia, affrontata in modo precipuo da Edith Stein, nel processo di cura che vede impegnata una necessaria presenza duale nei contesti di cura: la relazione. In un secondo tempo la ricerca ha trovato come spazio di riflessione quello dell'etica della cura. Il movimento femminista degli anni Ottanta apre, come abbiamo visto, una feconda riflessione circa un concetto di cura. Viene fatta luce sull'importanza della cura come esigenza morale e come punto di partenza per ripensare un'etica diversa proponendo il passaggio da un'etica astratta e dogmatica a un'etica della cura, fondata sulle relazioni interpersonali e sulla cura, pratica per eccellenza del mondo femminile. L'ultima dimensione indagata è quella medica e antropologica. Parlare di cura in questo contesto vuol dire collegarla direttamente ad un campo prettamente scientifico e tecnicistico. Ma nonostante questa facile connotazione l'analisi delle diverse teorie prese in esame ha portato alla produzione di riflessioni pedagogiche che vedono la cura agita nei contesti medici molto più vicini ad ambiti “umanistici” di quanto si possa pensare.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.publisherUniversità degli studi Roma Treit_IT
dc.subjectCurait_IT
dc.subjectCura di seit_IT
dc.subjectEtica della curait_IT
dc.subjectSalute e medicinait_IT
dc.subjectCura educativait_IT
dc.titleLa cura. Riflessioni pedagogicheit_IT
dc.typeDoctoral Thesisit_IT
dc.subject.miurSettori Disciplinari MIUR::Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche::PEDAGOGIA GENERALE E SOCIALEit_IT
dc.subject.isicruiCategorie ISI-CRUI::Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche::Educationit_IT
dc.subject.anagraferoma3Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologicheit_IT
dc.rights.accessrightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess-
dc.description.romatrecurrentDipartimento di Scienze della Formazione*
item.grantfulltextrestricted-
item.languageiso639-1other-
item.fulltextWith Fulltext-
Appears in Collections:Dipartimento di Scienze della Formazione
T - Tesi di dottorato
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