Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2307/6026
Title: Le nuove forme di intervento dello Stato nell'economia - gli investitori istituzionali di lungo periodo.
Authors: Hagi Kassim, Omar
Advisor: Rossi, Giampaolo
Keywords: Investimenti pubblici
Stato economia
Diritto economia
Issue Date: 8-Jun-2016
Publisher: Università degli studi Roma Tre
Abstract: L’evoluzione che ha caratterizzato gli ordinamenti nazionali degli Stati europei ha dato origine ad una concezione minimalista del ruolo dello Stato nell’economia. L’impostazione “mercato-centrica” delle politiche normative dell’Unione europea ha lasciato, per molto tempo, preludere ad un graduale abbandono da parte degli stati degli strumenti di intervento pubblico diretto nell’economia, a favore di più tenui poteri di regolazione. Questa premessa, ancorché sostenibile in base ad un’analisi limitata al dato teorico-normativo, non sembra trovare riscontro se invece si realizza un’analisi sul piano empirico. Quest’ultima testimonia come, in realtà, vi sia un evidente disallineamento tra la progressiva opera di “depotenziamento” dei poteri degli Stati, e le necessità contingenti che al contrario ne reclamano sotto varie declinazioni l’intervento. L’esempio magistrale di queste necessità contingenti è rinvenibile nella crisi economica del 2008, che ha messo a nudo le carenze del mercato, e l’inadeguatezza delle misure poste a tutela della propria economia da parte dell’Unione europea. Ciò ha testimoniato che, a fronte di un panorama economico che ha perso la dimensione nazionale, non vi è stata una corrispondente traslazione verso l’alto dell’esercizio della sovranità, venendo a mancare, di conseguenza, un centro istituzionale di riferimento che possa permettere di qualificare il nostro panorama giuridico ed economico come globale. I soggetti deputati alla soddisfazione, in ultima istanza, degli interessi a protezione necessaria dei propri cittadini sono rimasti i singoli Stati, tuttavia, spogliati della pienezza della propria sovranità. Alcuni Stati, che potremmo definire di fatto leader dell’Unione europea, si sono tuttavia dotati di strumenti idonei a veicolare interventi al fine di soddisfare le esigenze dei propri cittadini, e a tutela della propria economia. Si tratta di strumenti caratterizzati da una particolare agilità, che muovendosi tra le maglie della disciplina europea sono riusciti a farsi portatori di rilevanti investimenti a sostegno delle economie nazionali. Il presente lavoro ha ad oggetto lo studio di queste figure, al fine di esaminarne la portata innovativa e di collocarle coerentemente nell’ambito ordinamentale. Questi enti, definiti “investitori di lungo periodo” o “banche di promozione nazionale” costituiscono un soggetto ibrido che è ormai maturo per uno studio organico. L’analisi sarà fondamentale anche al fine di individuare la legittimazione del ruolo svolto da questi organismi, anche a livello europeo, nell’ambito delle nuove misure di intervento a fronte dell’evoluzione imposta dalla crisi, che sembrano coinvolgerli in molteplici direzioni.
URI: http://hdl.handle.net/2307/6026
Access Rights: info:eu-repo/semantics/openAccess
Appears in Collections:Dipartimento di Giurisprudenza
T - Tesi di dottorato

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