Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2307/5961
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dc.contributor.advisorBarroero, Liliana-
dc.contributor.authorLeonelli, Francesco-
dc.date.accessioned2018-07-10T12:35:54Z-
dc.date.available2018-07-10T12:35:54Z-
dc.date.issued2016-06-20-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2307/5961-
dc.description.abstractL’abate Onorato VI Caetani (1742-1797), erudito, scienziato e collezionista nella Roma della seconda metà del secolo diciottesimo, è oggi conosciuto principalmente per la sua gradevole fisionomia consegnata al “trittico” di ritratti eseguiti da Anton Raphael Mengs, Pompeo Batoni e Angelica Kauffman, che possiamo ammirare nelle sale dell’archivio della Fondazione «Camillo Caetani» di Roma. Ma nell’Italia del XVIII secolo egli ebbe una certa notorietà come attivo esponente di quella temperie illuministica romana nota sotto il nome di «Aufklärung cattolica», soprattutto dopo che ebbe dato alle stampe alcuni saggi di successo, tra cui una biografia di Maria Teresa d’Austria e di Carlo III di Borbone. In quest’epoca così densa di fermenti culturali e artistici, Onorato, figlio cadetto d’una delle più antiche e nobili famiglie romane, riusciva, malgrado i problemi economici in cui versava la sua famiglia, a formare una notevole collezione d’arte che è al centro di questa tesi di dottorato. Oltre ai tre ritratti già citati e a numerosi altri dipinti e disegni, tra cui figurano opere di Giuseppe Cades, Angelica Kauffman, Pompeo Batoni, Giovanni Domenico Porta, Pier Leone Ghezzi, Onorato amò circondarsi di statue e medaglie che riunì nei suoi appartamenti in un gabinetto di antichità classiche, di cui oggi non rimangono che pochissimi pezzi. Grazie al reperimento dell’«Inventario dei Beni» presso l’Archivio di Stato di Roma, redatto dopo la morte del Caetani, è stato possibile ricostruire in gran parte l’entità delle sue collezioni, per poi contestualizzarle nella temperie culturale e artistica del XVIII secolo a Roma e in Italia. Oltre a ciò, si è tentato di esaminare il lato “psicologico” dell’abate Caetani, ovvero di analizzare luci e ombre della sua personalità, nonché il suo manifesto scontento per la condizione culturale della Roma di Pio VI Braschi. Lo studio risulta dunque incentrato sui suoi numerosi carteggi rimasti ancora in gran parte inediti, intrapresi con le vette dell’intellighenzia italiana ed europea dell’epoca. Ne è risultato un interessante profilo umano e culturale che getta nuova luce su un’epoca storica che necessiterebbe sempre nuovi approfondimenti.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.publisherUniversità degli studi Roma Treit_IT
dc.subjectCaetaniit_IT
dc.subjectRomait_IT
dc.subjectIlluminismoit_IT
dc.subjectNeoclassicismoit_IT
dc.titleOnorato VI Caetani e la cultura romana di fine Settecentoit_IT
dc.typeDoctoral Thesisit_IT
dc.subject.miurSettori Disciplinari MIUR::Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche::STORIA DELL'ARTE MODERNAit_IT
dc.subject.isicruiCategorie ISI-CRUI::Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche::Art & Architectureit_IT
dc.subject.anagraferoma3Scienze dell'antichita', filologico-letterarie e storico-artisticheit_IT
dc.rights.accessrightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess-
dc.description.romatrecurrentDipartimento di Studi Umanistici*
item.fulltextWith Fulltext-
item.grantfulltextrestricted-
item.languageiso639-1other-
Appears in Collections:Dipartimento di Studi Umanistici
T - Tesi di dottorato
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