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http://hdl.handle.net/2307/5898
DC Field | Value | Language |
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dc.contributor.advisor | Manacorda, Daniele | - |
dc.contributor.author | Stefani, Michela | - |
dc.date.accessioned | 2018-06-07T12:49:24Z | - |
dc.date.available | 2018-06-07T12:49:24Z | - |
dc.date.issued | 2016-06-13 | - |
dc.identifier.uri | http://hdl.handle.net/2307/5898 | - |
dc.description.abstract | Il Sepolcro degli Scipioni, noto fin dall’antichità, costituisce uno dei luoghi più illustri della Roma antica. L’ipogeo, chiuso al pubblico dal 1992, è finalmente di nuovo visibile, dal 15 dicembre 2011. La sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ha intrapreso infatti una serie di lavori di restauro che hanno seguito più o meno l’assetto dell’area voluto da A.M.Colini nel 1929. L’area archeologica si configura in realtà come un vero e proprio palinsesto di epoche storiche. Il sito, situato prima fuori Porta Capena e successivamente incluso all’interno della cinta aurelianea, fu infatti interessato da molteplici interventi di diversa natura. Nell’area archeologica vengono realizzate progressivamente numerose altre strutture a carattere funerario, come due sepolcri in grandi blocchi di tufo di epoca repubblicana, alcuni recinti funerari in opera mista e reticolata, due colombari della prima età imperiale, un sepolcro a tempietto e un edificio funerario con un’appendice ipogea di modeste dimensioni annessa, ma anche quattro edifici presumibilmente di tipo residenziale, dei quali uno della metà del III secolo d.C. oblitera in parte il Sepolcro degli Scipioni, e infine alcune strutture relative ad uno sfruttamento di tipo produttivo e/o artigianale dell’area. Tutti questi complessi edilizi, fatta eccezione in parte per l’edificio di età imperale costruito al di sopra dell’ipogeo e genericamente definito “insula”, sono sempre state oscurate dalla notorietà del sepolcro stesso e per questo, prima di questo lavoro, mai studiate approfonditamente. La presente ricerca invece ha voluto proprio affrontare l’analisi storico-archeologica di questi differenti complessi edilizi, condotta attraverso l’analisi tipologica delle tecniche edilizie, l’esame della stratigrafia delle cortine murarie e lo studio funzionale degli edifici, che ha permesso di ricostruire l’evoluzione delle modalità insediative del sito in un arco cronologico molto ampio che va dall’età medio repubblicana all’età medievale. | it_IT |
dc.language.iso | it | it_IT |
dc.publisher | Università degli studi Roma Tre | it_IT |
dc.subject | Scipioni | it_IT |
dc.subject | Appia | it_IT |
dc.subject | Roma | it_IT |
dc.title | L’area archeologica del Sepolcro degli Scipioni a Roma : l’evoluzione degli insediamenti tra antichità e medioevo | it_IT |
dc.type | Doctoral Thesis | it_IT |
dc.subject.miur | Settori Disciplinari MIUR::Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche::METODOLOGIE DELLA RICERCA ARCHEOLOGICA | it_IT |
dc.subject.isicrui | Categorie ISI-CRUI::Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche::Archaeology | it_IT |
dc.subject.anagraferoma3 | Scienze dell'antichita', filologico-letterarie e storico-artistiche | it_IT |
dc.rights.accessrights | info:eu-repo/semantics/openAccess | - |
dc.description.romatrecurrent | Dipartimento di Studi Umanistici | * |
item.grantfulltext | restricted | - |
item.languageiso639-1 | other | - |
item.fulltext | With Fulltext | - |
Appears in Collections: | Dipartimento di Studi Umanistici T - Tesi di dottorato |
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