Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2307/5881
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dc.contributor.advisorMagnani, Ilaria-
dc.contributor.authorFerraiolo, Serena-
dc.date.accessioned2018-06-06T10:53:32Z-
dc.date.available2018-06-06T10:53:32Z-
dc.date.issued2016-06-06-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2307/5881-
dc.description.abstractLa guerra delle Malvine/Falkland nella letteratura argentina: tre generazioni in conflitto è frutto di un lavoro di ricerca svolto presso l’Università di Roma Tre nel triennio 2013-2015 e ha l’obbiettivo di analizzare la trattazione del breve scontro militare tra Argentina e Inghilterra (2 aprile-14 giugno 1982) in una produzione letteraria che va dai mesi immediatamente successivi fino ai giorni nostri (1982-2015). La ricaduta sociale del conflitto – oltre diecimila coscritti inviati a combattere, provenienti da tutto il territorio nazionale, 659 morti e 1068 feriti di parte argentina – mi ha spinto ad affrontare l’analisi utilizzando come variabili le diverse relazioni tra gli autori e l’esperienza della guerra. A seconda del rapporto che intercorre tra gli eventi e la loro narrazione, si delinea inoltre un panorama generazionale in cui risaltano principalmente tre approcci diversi. Il testo comprende la ricognizione dello stato dell’arte circa le ricerche sull’argomento. Si articola quindi in tre sezioni: la prima, denominata “L’urgenza della genesi”, è dedicata a Los pichiciegos di Rodolfo Fogwill (1982), identificato con il capostipite della letteratura sulla guerra delle Malvine. Fogwill crea un referente necessario per le generazioni successive che si fonda sulla sostituzione dell’eroe epico, abitualmente protagonista della letteratura di guerra, con un antieroe le cui vicende si muovono a cavallo tra la rappresentazione picaresca e quella farsesca. La seconda sezione, “L’urgenza della denuncia”, si occupa della generazione più prolifica sul conflitto attraverso la lettura dei romanzi Banderas en los balcones di Daniel Ares (1994), Las Islas di Carlos Gamerro (1998) e Sobrevivientes di Fernando Monacelli (2012). La distanza temporale tra le pubblicazioni, insieme al divario nelle scelte stilistiche e tematiche, estende gli orizzonti narrativi e consolida gli elementi comuni ai romanzi, caratterizzandoli come tratti costitutivi di un corredo genetico appartenente alla letteratura sul conflitto nel suo complesso. Nei romanzi s’innesca un meccanismo di esclusione dei protagonisti dalle vicende belliche che si identifica con quello degli autori dalle dinamiche della vita politica. Questi si pongono l’obbiettivo di dare voce a una generazione dispersa, assorbendo e consolidando all’interno di questo filone letterario scelte stilistiche autonome. La terza sezione, “L’urgenza della memoria”, raccoglie lo sguardo della generazione successiva, quella di Federico Guillermo Lorenz (autore di Montoneros o la ballena blanca, 2012), di Sebastián Basualdo (Cuando te vi caer, 2008) e di Patricio Pron (Una puta mierda, 2007). La generazione degli anni Settanta-Ottanta raccoglie da un lato l’elemento della marginalità sul quale si fonda la narrazione direttamente precedente, dall’altro crea un ponte con quella che ha esperienza del conflitto attraverso il tema della memoria, per colmare con il linguaggio il vuoto di quanto non è stato vissuto né detto. Ogni sezione viene contestualizzata storicamente all’interno del periodo in cui i romanzi sono stati scritti, al fine di porre i testi e gli autori in dialogo con gli eventi che influenzano sia la produzione sia la ricezione da parte del pubblico e della critica. L’approccio teorico utilizzato si fonda principalmente sul lavoro svolto dalla critica letteraria argentina, che si dedica all’argomento a partire dalla fine degli anni Ottanta, con particolare attenzione agli studi di Martín Kohan, Beatriz Sarlo, Rosana Guber, Federico Guillermo Lorenz, Lara Segade e Julieta Vitullo. Seguendo le orme di tali autori, si è risalito alle fonti teoriche a cui si sono appoggiati –Michail Bachtin e Walter Benjamin, in particolare ai saggi Epos e romanzo e Il narratore – per proporne una lettura autonoma. Per essere identificata all’interno di un filone narrativo a sé, la letteratura sul conflitto deve confrontarsi con l’elemento epico, con la rappresentazione dell’eroe e con il concetto di esperienza. Michail Bachtin sostiene che il romanzo è il risultato del processo di distruzione della distanza epica, ovvero la distanza tra il presente della narrazione e il passato assoluto in cui si colloca il mondo raffigurato dall’epica. L’annullamento della distanza con la materia narrata obbliga il narratore a relazionarsi con l’incompiutezza del presente, tempo in fieri. Eliminata la distanza che rende possibile esaltare le gesta del passato, il romanzo non può rappresentare le figure eroiche presenti nell’epica. Proprio perché gli autori hanno accesso a strumenti quali l’esperienza personale e l’invenzione creativa, nella rappresentazione della contingenza il valore dell’eroe si dissipa per trasformare i protagonisti in uomini comuni o in anti-eroi. Anche secondo Walter Benjamin il declino della narrazione epica coincide con la nascita del romanzo e in particolare con il suo legame con la trasformazione della narrazione da orale a scritta in età moderna (nascita della stampa). Per esemplificare il crollo insieme dell’epica e delle stesse condizioni di una narrazione, utilizza l’esempio dei soldati di ritorno dalla prima guerra mondiale, ammutoliti, privati della possibilità di raccontare la propria esperienza. La guerra è evento collettivo traumatico che genera una produzione letteraria posteriore di almeno dieci anni, in nulla corrispondente a quell’esperienza non trasferibile da chi l’ha vissuta. Obbiettivo di questa ricerca è dunque quello di inserire la letteratura prodotta in Argentina sul conflitto delle Malvine all’interno del discorso più ampio sulla ricostruzione della memoria collettiva del Paese, identificandone i canoni che ne delimitano l’esistenza come un filone letterario a parte.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.publisherUniversità degli studi Roma Treit_IT
dc.subjectmalvinasit_IT
dc.subjectletteraturait_IT
dc.subjectguerrait_IT
dc.subjectargentinait_IT
dc.titleLa guerra delle Malvine/Falkland nella letteratura argentina: tre generazioni in conflittoit_IT
dc.typeDoctoral Thesisit_IT
dc.subject.miurSettori Disciplinari MIUR::Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche::LINGUA E LETTERATURE ISPANO-AMERICANEit_IT
dc.subject.isicruiCategorie ISI-CRUI::Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artisticheit_IT
dc.rights.accessrightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess-
dc.description.romatrecurrentDipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere*
item.grantfulltextrestricted-
item.languageiso639-1other-
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