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http://hdl.handle.net/2307/571
DC Field | Value | Language |
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dc.contributor.advisor | Moscati, Enrico | - |
dc.contributor.author | Baini, Valentina | - |
dc.date.accessioned | 2011-08-04T09:49:23Z | - |
dc.date.available | 2011-08-04T09:49:23Z | - |
dc.date.issued | 2010-03-26 | - |
dc.identifier.uri | http://hdl.handle.net/2307/571 | - |
dc.description.abstract | La ricerca mette in luce le peculiarità della figura della responsabilità dell’esercente nucleare, quali emergono in particolar modo dalla disciplina internazionale, evidenziando come la specificità del rischio nucleare refluisce su tale figura di responsabilità come del resto sull’insieme delle norme che disciplinano le attività connesse all’impiego pacifico della fonte nucleare. Nel delineare il contesto in cui la disciplina speciale in tema di responsabilità per danno nucleare si inserisce, si evidenzia la centralità attribuita all’istanza dell’uniformazione delle regole che governano le attività nucleari, e ciò sempre in considerazione della peculiarità del rischio che le stesse comportano che, si dice, è silente ed in grado di produrre danni che non hanno confini nel tempo e nello spazio. L’esigenza di armonizzare è peraltro avvertita anche a livello comunitario, dove non sono mancate le iniziative in materia. Tale esigenza nasce dalla constatazione del parziale insuccesso delle iniziative internazionali intese alla creazione di un regime integrato in tema di responsabilità civile nucleare, le quali ancora non riescono ad attrarre stati che nel mondo hanno un rilevante peso nucleare. Anche l’analisi dei tratti salienti delle principali convenzioni che disciplinano la materia mette in luce come nonostante l’aspirazione alla universalità, le stesse tuttavia conservino una valenza ancora territoriale che quell’aspirazione contrasta, ma che pare inevitabile anche dopo le revisioni delle Convenzioni di Vienna e di Parigi. D’altra parte stentano a decollare le iniziative rivolte ad abbattere definitivamente il limite del territorio come luogo in cui il danno deve essere subito per poter essere considerato risarcibile. In questa cornice si dà spazio al profilo comparatistico, attraverso un confronto con le soluzioni, talora alternative, adottate in altri ordinamenti (in particolare quello statunitense) che hanno accolto un regime speciale di responsabilità per il danno nucleare. Si passa all’esame della disciplina federale degli Stati Uniti in materia di risarcimento del danno nucleare che implementa principi simili a quelli fondamentali incorporati nelle due convenzioni principali, fatta eccezione per il modello di canalizzazione prescelto, che è quello della canalizzazione economica. L’analisi del sistema statunitense diviene il pretesto per esaminare il rapporto tra regime speciale in materia di responsabilità civile nucleare, come emerge dalle Convenzioni di Vienna e Parigi, e le regole generali in punto di responsabilità, che si gioca tutto sulla nozione di danno nucleare risarcibile. Si rileva come le differenti soluzioni (canalizzazione economica vs. canalizzazione giuridica) incidono sulla relazione tra disciplina speciale e torts, ponendo il problema della esclusività del regime speciale, che invero sembra dover convivere con le regole generali in materia di responsabilità civile, pur avendo il danno caratteristiche “nucleari”. Quanto alla canalizzazione giuridica, criterio di imputazione legale della responsabilità nucleare secondo le Convenzioni di Vienna e Parigi, essa imprime alla figura della responsabilità dell’esercente una connotazione tutta particolare che assieme alla considerazione di altre sue specifiche caratteristiche hanno condotto ad avvicinarla (assimilarla) all’assicurazione. La riflessione sulla figura della responsabilità nucleare nel sistema della responsabilità civile ruota attorno alla critica alla prospettiva che ricostruisce la prima come assicurazione, della quale si cerca il superamento attraverso l’individuazione di un criterio che, venendo a dare sostanza alla canalizzazione, consenta di ricostruire la figura de qua come responsabilità, emancipandola dalla logica che non può che essere solamente descrittiva che la assimila alla assicurazione. Si propone quindi una ricostruzione della responsabilità civile nucleare come funzione, sì, delle ragioni di opportunità che al tempo ne orientarono l’elaborazione, ma anche come figura di responsabilità oggettiva che ritrova la sua logica ed il suo fondamento nella capacità del soggetto che viene fatto responsabile di fare fronte, rispetto agli altri possibili responsabili, in maniera più economica e più efficiente al danno. Così ricostruita la figura della responsabilità nucleare, si passa all’analisi dei profili della responsabilità civile nucleare nell’era del decommissioning e all’esame dei recentissimi sviluppi della normativa nazionale in materia nucleare relativi alla ridefinizione del modello organizzativo per la ripartenza dell’industria atomica italiana. | it_IT |
dc.language.iso | it | it_IT |
dc.publisher | Università degli studi Roma Tre | it_IT |
dc.title | La responsabilita' civile per danni derivanti dall'impiego dell'energia nucleare | it_IT |
dc.type | Doctoral Thesis | it_IT |
dc.subject.miur | Settori Disciplinari MIUR::Scienze giuridiche::DIRITTO PRIVATO | it_IT |
dc.subject.miur | Scienze giuridiche | - |
dc.subject.isicrui | Categorie ISI-CRUI::Scienze giuridiche | it_IT |
dc.subject.isicrui | Scienze giuridiche | - |
dc.subject.anagraferoma3 | Scienze giuridiche | it_IT |
local.test | test | - |
dc.description.romatrecurrent | Dipartimento di Diritto Europeo. Studi Giuridici nella dimensione nazionale, europea, internazionale | * |
item.grantfulltext | open | - |
item.languageiso639-1 | other | - |
item.fulltext | With Fulltext | - |
Appears in Collections: | X_Dipartimento di Diritto Europeo. Studi Giuridici nella dimensione nazionale, europea, internazionale T - Tesi di dottorato |
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