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http://hdl.handle.net/2307/530
DC Field | Value | Language |
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dc.contributor.advisor | Troina, Gaetano | - |
dc.contributor.author | Bergamo, Giulia | - |
dc.date.accessioned | 2011-07-27T10:13:53Z | - |
dc.date.available | 2011-07-27T10:13:53Z | - |
dc.date.issued | 2010-04-15 | - |
dc.identifier.uri | http://hdl.handle.net/2307/530 | - |
dc.description.abstract | Il settore economico primario o meglio, nello specifico, il comparto dell’Agricoltura, è stata oggetto di interesse di studiosi, politici, giuristi e sociologi da diversi decenni, orientandosi il punto di vista dell’osservatore ora su taluni ora su talaltri aspetti del “pianeta contadino”. Il versante economico ha sovente osservato il settore agricolo allo scopo di delineare le migliori politiche di incentivi da riservare a questo fondamentale e spesso “antieconomico” comparto del produrre mondiale. I ripetuti insuccessi ed i contrasti in seno ai policy makers internazionali in materia hanno nel tempo relegato l’agricoltura un po’ ai margini del percorso più ampio di sviluppo rurale che le comunità nazionali ed internazionali si prefiggevano; in altri termini, il comparto agricolo è stato via via sempre più marginalizzato a livello istituzionale, politico e locale perché ritenuto un “dato di fatto”, acquisito e immutabile, privo dei requisiti spesso sognati di “motore dello sviluppo delle campagne”. I (forse) peggiori danni commessi dalle politiche successive a questo sottile percorso sono però soltanto uno dei motivi per cui il presente lavoro si è orientato una volta ancora al mondo agricolo: il vero motivo risiede nell’evidenza che, sin dai primi studiosi dell’Economia Aziendale, il tema delle imprese agricole è stato sempre oggetto di ampio interesse da parte degli aziendalisti per la sua poliedrica ed insieme unitaria prospettiva della produzione (primaria, secondo un autorevole maestro). Il tema si è fatto vieppiù interessante nel momento in cui alcune realtà di imprese agricole hanno accolto nel loro operare soggetti (disabili, ex detenuti, persone a vario titolo svantaggiate) che un certo modo di intendere il welfare state non riusciva a gestire in maniera efficace ed efficiente, ponendosi quindi a fianco del public sector quali soggetti erogatori di servizi alla persona, argomento di eccezionale attualità in materia di politiche di spesa, ma anche e soprattutto di sussidiarietà e di aziendalità. Il lavoro dunque – dopo aver inquadrato il tema dell’agricoltura sociale all’interno dell’imprenditoria sociale e questa all’interno del più ampio tema della natura e vocazione sociale di tutte le aziende-imprese – cerca di far luce sulle prospettive del comparto agricolo-sociale collegate sia alla finalità di una migliore attrattività sociale ed economica che al traguardo di più ampie opportunità di lavoro e di reddito nelle aree rurali. Questo specifico percorso di sviluppo rurale si può considerare, insieme, una peculiare declinazione della multifunzionalità dell’azienda agricola e un perno decisivo della sperimentazione di nuovi e più efficaci modelli di welfare in grado di valorizzare il capitale sociale dei territori rurali. Il sostegno allo sviluppo dell’Agricoltura Sociale si configura, pertanto, come un’azione chiave per raggiungere almeno due obiettivi di fondo: a) accrescere la competitività delle aziende agricole, mediante una diversificazione dei servizi erogati; dalla mera produzione di beni ma anche offerta di opportunità per le persone svantaggiate siano esse ex detenuti, tossicodipendenti, svantaggiati fisici e psichici; b) migliorare l’immagine e i servizi offerti dalle aree rurali. Lo scopo che si prefigge il presente lavoro è: Individuare normative giuridiche e ambiti di dibattito politico/culturale relativi all’agricoltura sociale; Relazionare, circa le attività connesse al settore che ci occupa, con riferimento alle iniziative a livello Europeo sia operative che a livello di ricerca; Affrontare “ l’universo Fattorie Sociali”, con particolari indicazioni, relative agli attori operanti nel settore ( soggetti svantaggiati ,portatori di handicap ecc.) ed alle differenti modalità di “problem solving”; Ottenere, nello specifico settore delle scelte normative/socioeconomiche e progettuali, un quadro quanto più preciso possibile delle opzioni effettuate dallo Stato centrale e dalle Regioni con una particolare attenzione agli interventi previsti dal PSN e dai PSR, nonché dal Quadro Strategico Nazionale (QSN) e dai POR FERS e FSE e dalle altre politiche pubbliche nazionali e regionali (sociali, sanitarie, istruzione…). Il crescente interesse attorno all’agricoltura sociale è teso sia ad aumentare l’uso e conseguentemente l’efficacia di risorse (aziende agricole e relative strutture) territorialmente “esplose”, con lo scopo di un sostanziale riavvicinamento, che ad assicurare un efficiente rete di servizi, con risorse disponibili sul territorio ed in ultimo alla definizione di nuove pattuizioni tra mondo politico, privato sociale e privato d’impresa. | it_IT |
dc.language.iso | it | it_IT |
dc.publisher | Università degli studi Roma Tre | it_IT |
dc.title | Le fattorie sociali nel piu' ampio alveo delle imprese sociali | it_IT |
dc.type | Doctoral Thesis | it_IT |
dc.subject.miur | Settori Disciplinari MIUR::Scienze economiche e statistiche::ECONOMIA AZIENDALE | it_IT |
dc.subject.miur | Scienze economiche e statistiche | - |
dc.subject.anagraferoma3 | Scienze economiche e statistiche | it_IT |
local.test | test | - |
dc.description.romatrecurrent | Dipartimento di Scienze aziendali ed economico-giuridiche | * |
item.grantfulltext | restricted | - |
item.languageiso639-1 | other | - |
item.fulltext | With Fulltext | - |
Appears in Collections: | X_Dipartimento di Scienze aziendali ed economico-giuridiche T - Tesi di dottorato |
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