Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2307/5250
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dc.contributor.authorMenin, Leonardo-
dc.contributor.otherFerrajoli, Luigi-
dc.date.accessioned2016-09-14T14:37:57Z-
dc.date.available2016-09-14T14:37:57Z-
dc.date.issued2012-03-19-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2307/5250-
dc.description.abstractDalla metà del secolo scorso, è stata intensificata in ambito internazionale, e progressivamente negli ordinamenti giuridici nazionali, la positivizzazione dei cosiddetti diritti culturali, insieme ai diritti sociali ed economici che, tuttavia, hanno sempre ricevuto maggior approfondimento dalla dottrina e concretizzazione legislativa, visto la loro prevalenza nel dibattito socio-politico. Tuttavia, i diritti culturali, gradualmente, hanno ottenuto grande rilievo nell’ambito delle scienze sociali, soprattutto in seguito ai fenomeni della globalizzazione e della crisi dello Stato-nazione, intensificati negli ultimi decenni del ventesimo secolo, e di fronte ad un nuovo scenario mondiale che ora si presenta, da alcuni chiamato postmodernità. Tutti questi fenomeni sociali hanno incentivato un’evoluzione nella teoria e nella pratica dei diritti umani che, senza trascurare l’uguaglianza formale che garantivano a tutti gli individui, accomunati dalla condizione umana, hanno iniziato ad occuparsi delle categorie identitarie e dei gruppi sociali che, denunciando discriminazioni, oppressioni e svantaggi derivanti dal mancato riconoscimento della loro differenza, si sono lanciati in rivendicazioni di riconoscimento della loro condizione e dei diritti che da quella dovrebbero derivare, perché fosse garantita non solo l’uguaglianza formale tra gli uomini, ma l’uguaglianza materiale. Le esigenze di giustizia sociale che una volta si limitavano a richieste di ridistribuzione, adesso cominciano a reclamare per il riconoscimento. Non tardò perché fossero approfonditi in strumenti di diritto internazionale ed inclusi in alcune costituzioni nazionali, che in modo espresso garantirono un veritiero diritto all’identità culturale. Quest’embrionale formulazione giuridica, tuttavia, porta con se un intrinseco disagio, che serve a giustificare la scarsità del suo approccio teorico: non di rado, il diritto all’identità culturale è invocato per giustificare e perpetuare violazioni di diritti umani. Così, diventa fondamentale l’approfondimento teorico dell’argomento, affinché si capisca il rapporto stabilito tra i diritti umani, detti universali, e le rivendicazioni identitarie. Il dibattito, così, orbita intorno alla classica discussione derivante dalle obiezioni lanciate dal relativismo culturale al carattere universale dei diritti umani fondamentali, e avanza con l’obiettivo di fissare i limiti che tali diritti impongono ad un cosiddetto diritto all’identità culturale.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.publisherUniversità degli studi Roma Treit_IT
dc.subjectidentità culturaleit_IT
dc.subjectdiritti umaniit_IT
dc.subjectrelativismo culturaleit_IT
dc.subjectmulticulturalismoit_IT
dc.titleIl diritto all'identità culturale : profili costituzionalistici e il limite imposto dai diritti fondamentaliit_IT
dc.typeDoctoral Thesisit_IT
dc.subject.miurSettori Disciplinari MIUR::Scienze giuridiche::DIRITTO COSTITUZIONALEit_IT
dc.subject.isicruiCategorie ISI-CRUI::Scienze giuridiche::Lawit_IT
dc.subject.anagraferoma3Scienze giuridicheit_IT
dc.rights.accessrightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess-
dc.description.romatrecurrentX_Dipartimento di Diritto dell'Economia ed Analisi Economica delle Istituzioni*
item.grantfulltextrestricted-
item.languageiso639-1other-
item.fulltextWith Fulltext-
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T - Tesi di dottorato
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