Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2307/5233
Title: La disciplina del contratto del commercio elettronico tra integrazione europea e armonizzazione delle tutele: verso un codice europeo dei contratti transfrontalieri
Authors: Ingenito, Alfonso
Advisor: Valensise, Paolo
Keywords: commercio elettronico
consumatori
armonizzazione
Issue Date: 10-Jun-2015
Publisher: Università degli studi Roma Tre
Abstract: La presente indagine intende affrontare l’analisi della disciplina del contratto del commercio elettronico nel contesto normativo europeo, alla luce dei risultati conseguiti in termini di tutela del consumatore. L’analisi, tuttavia, non può prescindere né dai caratteri del tutto peculiari che assume la realtà virtuale, né dalla sua vocazione non solo transnazionale, ma addirittura globale. Ne consegue che l’esame della disciplina dei contratti del commercio elettronico è tale da implicare corrispondentemente, per un verso, il riscontro delle più intime relazioni (e, dunque, delle tensioni) delle dinamiche tipiche del mercato (anche nella loro reciproca interazione), e, per altro verso, il necessario ampliamento del campo di indagine allo scenario internazionale, nel quale l’area (regionale) dell’Unione europea si inserisce. Deve, inoltre, aggiungersi che la ricerca è condotta su di un duplice piano. Per un verso, essa, per quanto detto, non può prescindere da una, sia pur rapida, panoramica internazionale relativa alla regolamentazione del commercio elettronico e dei risultati ivi raggiunti in termini di protezione del contraente debole, onde permettere di rimarcare quelli conseguiti nel (più circoscritto) «spazio» dell’Unione europea. Per altro verso, attesi i particolari caratteri del fenomeno virtuale, e le difficoltà relative ad una sua regolamentazione, la stessa ricerca assume un carattere diacronico, onde evidenziare, tanto nel contesto internazionale, quanto, ed in special modo, in quello europeo, dapprima l’evoluzione della disciplina in ambito contrattuale, per poi verificare se e quanta parte di quest’ultima possa applicarsi ai contratti del commercio elettronico, dando conto, ovviamente, degli interventi normativi a questi ultimi espressamente indirizzati. In conseguenza di tutto ciò, la prima parte del presente lavoro è dedicata al contempo (i) ad un rapido excursus della evoluzione dei rapporti tra le tre potenze che dominano il mercato (ossia, oltre all’economia e al diritto, anche la tecnica, della quale Internet rappresenta il portato più avanzato); (ii) alla esposizione delle fonti internazionali (rectius, sovranazionali e transnazionali) che si candidano alla disciplina dei contratti del commercio elettronico; (iii) ed infine, al livello di tutela assicurato ai consumatori. Soprattutto tale ultimo aspetto consente, nella seconda parte del lavoro, di evidenziare, per differenza, i risultati raggiunti dal diritto (sovranazionale) dell’Unione europea. Peraltro, in considerazione, da un canto, della rilevanza che, nell’evoluzione dell’impalcatura europea, ha avuto il mercato unico, e, d’altro canto, di quella che assume, come volano di crescita di quest’ultimo, il commercio elettronico, può ravvisarsi la sussistenza di un rapporto biunivoco tra (i) il percorso relativo all’integrazione normativa comunitaria, che tende alla realizzazione di un quadro uniforme di regole e (ii) queste ultime, per come idonee a disciplinare i contratti transfrontalieri (anche) virtuali. La disamina delle fonti che concorrono a disciplinare il fenomeno permette di giungere ad una particolare conclusione, e cioè che le istituzioni comunitarie sembrano muovere passi concreti verso la creazione non di un codice europeo dei contratti, né tantomeno di un codice europeo dei consumatori, come rispettivamente auspicato da diverse parti della dottrina, ma, al contrario, di un codice europeo dei contratti del commercio transfrontaliero. E’ per tale ragione, dunque, che l’ultima parte del lavoro è dedicata alla esposizione della specifica disciplina europea, destinata ad applicarsi ai contratti telematici transfrontalieri, ciò rappresentando altresì l’occasione di una verifica, in concreto, della configurabilità di un simile codice europeo, quantomeno, con riferimento agli accordi telematici.
URI: http://hdl.handle.net/2307/5233
Access Rights: info:eu-repo/semantics/openAccess
Appears in Collections:X_Dipartimento di Studi Aziendali
T - Tesi di dottorato

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