Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2307/440
Title: Sidonio Apollinare e l'epitalamio di Ruricio e Iberia : introduzione, testo, traduzione e commento dei carmi 10 e 11
Authors: Filosini, Stefania
Advisor: Malaspina, Elena
Issue Date: 15-Apr-2009
Publisher: Università degli studi Roma Tre
Abstract: Nell'ambito dell'interesse riservato negli ultimi anni da una parte alla produzione poetica di Sidonio Apollinare, dall'altra all'epitalamio tardoantico, non hanno finora ricevuto particolare attenzione i carmi 10 (praef. in distici elegiaci alla maniera di Claudiano) e 11 (l'epitalamio vero e proprio), composti da Sidonio in occasione delle nozze di Ruricio ed Iberia. Per quanto riferimenti ad essi figurino sia nelle indagini sul genere epitalamico [ma soprattutto in C. Morelli, L'epitalamio nella tarda poesia latina, Studi italiani di Filologia classica 18, 1910, pp. 319-432, perché la recente trattazione di S. Horstmann, Das Epithalamium in der lateinischen Literatur der Spatantike, Munchen-Leipzig 2004 sostanzialmente li trascura], sia negli studi d'insieme sulle caratteristiche della produzione letteraria tardolatina, manca a tutt'oggi un'analisi che a questioni più generali unisca un puntuale esame critico-letterario dei testi. È appunto questa la direzione in cui ho inteso muovermi, offrendo introduzione, testo, traduzione e commento dei due carmi. Il saggio introduttivo, che non rinuncia ad una ricostruzione sintetica della biografia del poeta sullo sfondo della realtà storico-culturale nella quale egli opera, mira non solo ad analizzare la tecnica compositiva sidoniana, indagando le modalità di imitazione e recupero dei modelli `classici' e la complessità dell'elaborazione stilistica, ma, analizzate le questioni relative al testo (datazione, natura del legame che unisce l'autore ai dedicatari), anche a sottolineare la funzione polemica, di reazione antibarbarica, della letteratura. La ricognizione preliminare sulla situazione della tradizione manoscritta, che non presenta problemi significativi, ha suggerito - conformemente all'attuale tendenza degli studi sidoniani - di concentrarsi sull'esegesi dei componimenti, di cui si offre anche la traduzione, che costituisce un utile supporto e un ulteriore chiarimento delle proposte interpretative avanzate in sede di commento. Il testo dei carmi è comunque corredato di un apparato critico basato su quello dell'edizione di Loyen (1960), aggiornato alla luce di interventi e proposte successivi allo scopo di offrire i dati necessari ad una valutazione dei problemi testuali quanto più chiara e completa possibile, e di mettere in immediato rapporto le scelte operate in questa 2 sede con quelle di editori-traduttori precedenti, rinviando al commento la trattazione dettagliata delle questioni testuali di maggior rilievo. L'esame delle modalità di articolazione dell'epitalamio mostra come la struttura scelta da Sidonio sia un esempio estremo della tendenza a risolvere in immagini visive i temi tradizionalmente più comuni di questo genere letterario e concorre a definire un componimento che si frange in svariate unità descrittive, giustapposte piuttosto che amalgamate in un continuum. La struttura del testo e la complessità della tecnica compositiva ed imitativa rendono ragione della scelta di far precedere il commento puntuale ai versi delle singole sezioni in cui si articola il testo da brevi introduzioni che, prendendo le mosse dal confronto obbligato con i modelli più prossimi del Nostro [l'epitalamio di Stazio per Stella e Violentilla (Silv. I, 2) e i due epitalami claudianei per Onorio (carm. 10) e per Palladio e Celerina (carm. min. 25)] e lumeggiando il modo in cui egli intreccia e contamina fra loro la fitta trama di riecheggiamenti poetici, mirano non semplicemente ad offrire una visione organica della tecnica letteraria dell'autore - risultato meno agevolmente perseguibile con il semplice commento puntuale - ma a illuminare il valore sia poetico sia culturale delle sue scelte. Il commento ad verbum, essenzialmente di carattere linguistico e stilistico, non rinuncia comunque alla ricerca delle suggestioni letterarie, integrando con analisi di dettaglio le osservazioni a carattere più generale svolte nelle introduzioni. Oltre ad affrontare problemi interpretativi talvolta ardui, dei quali ho sempre prospettato i termini cercando di individuare la soluzione a mio avviso più convincente, ho dedicato ampio spazio all'individuazione e all'analisi delle `fonti'. Il risultato forse più significativo di questa indagine riguarda Ovidio, cui finora si riconosceva un'influenza limitata quasi esclusivamente a fatti di langue poetica. Spero di essere riuscita a mostrare come egli possa a buon diritto iscriversi tra i poeti che hanno fatto da modello narrativo di questo epitalamio, suggerendo a Sidonio lo schema intorno a cui egli ha organizzato i singoli quadri descrittivi, che a loro volta riprendono temi e motivi dai precedenti epitalamici di Stazio e Claudiano, intrecciati fra loro e impreziositi dalla memoria di altri testi. Lo studio delle singole descrizioni ha poi condotto a modificare il quadro delle fonti di Sidonio poeta e ad includere fra i suoi modelli anche Prudenzio e le Scritture. Nel caso di Prudenzio, vediamo estendersi alla poesia una caratteristica già individuata per la prosa da Isabella Gualandri nel suo fondamentale Furtiva lectio; costituisce invece una nuova acquisizione l'individuazione dell'influenza letteraria della Bibbia, 3 la cui presenza mostra che in questa fase storica la contrapposizione non è tanto (o non è più) tra classicismo e cristianesimo, quanto tra cultura romana, oramai imbevuta di cristianesimo, e mondo germanico. La costante ricerca di continuità con il passato che caratterizza la poesia di Sidonio appare perciò intimamente connessa ad una realtà storica in cui al progressivo e sempre più stabile insediamento in Gallia di popolazioni germaniche il futuro vescovo di Clermont-Ferrand si sforza di opporre la forza della tradizione culturale latina. Stefania Filosini
URI: http://hdl.handle.net/2307/440
Appears in Collections:X_Dipartimento di Studi sul mondo antico
T - Tesi di dottorato

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