Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2307/4304
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dc.contributor.advisorLiberati, Paolo-
dc.contributor.authorBassetti, Massimo-
dc.date.accessioned2015-04-23T09:26:59Z-
dc.date.available2015-04-23T09:26:59Z-
dc.date.issued2014-05-21-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2307/4304-
dc.description.abstractIl primo capitolo della tesi “La tassazione delle società e il principio del beneficio”, di Massimo BASSETTI, è dedicato alla ricostruzione del pensiero di Luigi EINAUDI e di Gino BORGATTA. Nell’ambito della scienza delle finanze italiana del “periodo d’oro” (1880-1940) la cosiddetta scuola economico-edonista riprese, con sfumature originali, le riflessioni sviluppate nell’ambito di quell’approccio che va sotto il nome di “teoria del beneficio”, e che individua, tra i compiti fondamentali di ogni buon governante, il riconoscimento del legame costitutivo tra la fornitura dei servizi pubblici e le preferenze dei membri della comunità. Questa scuola contò tra i suoi più illustri sostenitori Luigi EINAUDI, il quale, distinguendo tra le funzioni svolte dallo stato il suo ruolo di fattore produttivo – ossia di fornitore di beni e servizi pubblici essenziali, complementari all’attività produttiva privata – rivolse un’attenzione speciale alla ricerca delle caratteristiche ideali che deve possedere un’imposta sulle società improntata al principio del beneficio: proprio nei confronti delle società il ruolo dello stato quale fattore della produzione si impone con la massima forza. D’altro canto, all’interno della scienza delle finanze italiana vi fu anche chi, partendo da una visione dello stato in fondo non troppo dissimile, arrivò a conclusioni sensibilmente diverse. Prendendo le mosse dall’insegnamento di Vilfredo PARETO, Gino BORGATTA sviluppò una propria originale teoria dell’azione fiscale, per poi fermare il proprio sguardo sugli effetti specifici dispiegati dall’azione fiscale sul rapporto tra stato e imprese. Sia la sua classificazione delle imposte societarie sia le sue proposte in questo stesso ambito testimoniano come, secondo BORGATTA, l’azione dello stato sia fondamentalmente arbitraria e imprevedibile, in quanto espressione del tentativo (a volte goffo) da parte del gruppo governante di perseguire le proprie finalità in una logica di potere. Il secondo capitolo esplora la moderna letteratura teorica sull’argomento, rendendo conto dei principali risultati raggiunti e delle relative qualificazioni. Tale letteratura ha tentato di studiare il comportamento dell’operatore pubblico nel suo ruolo di fornitore di beni e servizi pubblici produttivi diretti alle società. Passando per contributi fondamentali – tra i quali spiccano i lavori di TIEBOUT (1956), OATES (1972) e ZODROW e MIESZKOWSKI (1986) – la letteratura teorica ha isolato gli effetti prodotti da uno scenario in cui la fornitura dell’input pubblico produttivo è garantita tramite la tassazione delle società, evidenziando i motivi della risultante situazione di sub-ottimalità. Ha inoltre riconosciuto le condizioni necessarie al realizzarsi di una fornitura ottimale dell’input pubblico produttivo, associandole sia alle caratteristiche specifiche dei servizi offerti dallo stato sia agli strumenti fiscali ad esso disponibili, riconoscendo nel rispetto rigoroso del principio del beneficio in ambito di imposizione societaria il vero fattore discriminante ai fini di un’allocazione efficiente delle risorse. La letteratura empirica relativa alle determinanti dell’imposizione societaria si è generalmente concentrata sull’investigazione degli effetti della crescente apertura internazionale, tralasciando il ruolo del settore pubblico quale fornitore di servizi produttivi. Colmare questa lacuna è stato lo scopo del terzo capitolo, nel quale si procede a un’analisi empirica relativa a 19 paesi OCSE per il periodo 1981-2012. A tal fine si è ricorsi sia a stime dello stock di capitale pubblico in valore, sia a una proxy fisica dello stesso. Si è ricorsi a stime basate su dati panel a effetti fissi, sfruttando le soluzioni e le indicazioni che la letteratura empirica è andata accumulando nel corso del tempo. I risultati, sottoposti a procedure inferenziali robuste sia rispetto all’eteroschedasticità sia alla correlazione dell’errore, evidenziano una chiara e significativa influenza positiva dello stock di capitale pubblico sul livello delle aliquote societarie, sia quando si inseriscano tra le variabili esplicative le sue stime in valore, sia quando si ricorra alla proxy fisica dello stesso.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.publisherUniversità degli studi Roma Treit_IT
dc.titleLa tassazione delle società e il principio del beneficioit_IT
dc.typeDoctoral Thesisit_IT
dc.subject.miurSettori Disciplinari MIUR::Scienze economiche e statistiche::SCIENZA DELLE FINANZEit_IT
dc.subject.miurScienze economiche e statistiche-
dc.subject.isicruiCategorie ISI-CRUI::Scienze economiche e statistiche::Economicsit_IT
dc.subject.isicruiScienze economiche e statistiche-
dc.subject.anagraferoma3Scienze economiche e statisticheit_IT
dc.rights.accessrightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess-
dc.description.romatrecurrentDipartimento di Economia*
item.fulltextWith Fulltext-
item.grantfulltextrestricted-
item.languageiso639-1other-
Appears in Collections:Dipartimento di Economia
T - Tesi di dottorato
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