Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2307/40866
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dc.contributor.advisorGUACCERO, ANDREA-
dc.contributor.authorPRESTIPINO, GIOVANNI-
dc.date.accessioned2022-08-05T13:49:31Z-
dc.date.available2022-08-05T13:49:31Z-
dc.date.issued2020-09-29-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2307/40866-
dc.description.abstractLa disciplina dei fondi comuni di investimento, come noto, ha subito nel corso degli anni una profonda trasformazione, soprattutto per effetto delle novità introdotte a livello europeo. La normativa sovranazionale, tuttavia, si occupa principalmente di regolare gli aspetti fisiologici dei fondi comuni, riservando agli Stati membri la competenza a disciplinare i profili patologici di tale fenomeno. Al riguardo una delle riforme più importanti introdotte in ambito nazionale, è stata quella delineata dal D. Lgs. 16 aprile 2012, n. 47, il quale ha parzialmente colmato la lacuna normativa esistente nel nostro ordinamento in materia di crisi degli organismi di investimento collettivo del risparmio di tipo contrattuale. Il richiamato provvedimento, infatti, ha modificato tra l’altro le disposizioni contenute nella Parte II, Titolo IV, Capo II del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (“Tuf”), riguardanti la disciplina della crisi degli intermediari finanziari e dei fondi comuni di investimento. In particolare, per effetto delle suddette modifiche normative, il legislatore ha introdotto una nuova procedura di matrice concorsuale che consente agli operatori del diritto di gestire meglio la crisi del fondo comune di investimento. Prima del 2012 il Tuf si limitava a considerare i soli effetti della crisi della società di gestione, senza invece considerare le ipotesi di incapienza o di insolvenza del fondo comune. Oggi invece, l’art. 57, comma 6-bis, del Tuf stabilisce che qualora il patrimonio comune non sia sufficiente a soddisfare le obbligazioni contratte nel suo interesse (e non vi siano ragionevoli prospettive che tale situazione possa essere superata) i suoi creditori o la società di gestione possano richiederne la liquidazione giudiziale. Il presente lavoro si occupa pertanto di esaminare la suddetta disciplina e di valutare la coerenza delle richiamate norme con la normativa in materia di crisi delle società di gestione del risparmio.en_US
dc.language.isoiten_US
dc.publisherUniversità degli studi Roma Treen_US
dc.subjectFONDI COMUNI DI INVESTIMENTOen_US
dc.subjectCRISIen_US
dc.titleSQUILIBRI PATRIMONIALI E GESTIONE DELLA CRISI NEI FONDI COMUNI DI INVESTIMENTOen_US
dc.typeDoctoral Thesisen_US
dc.subject.miurSettori Disciplinari MIUR::Scienze giuridiche::DIRITTO COMMERCIALEen_US
dc.subject.isicruiCategorie ISI-CRUI::Scienze giuridicheen_US
dc.subject.anagraferoma3Scienze giuridicheen_US
dc.rights.accessrightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess-
dc.description.romatrecurrentDipartimento di Giurisprudenza*
item.grantfulltextrestricted-
item.languageiso639-1other-
item.fulltextWith Fulltext-
Appears in Collections:Dipartimento di Giurisprudenza
T - Tesi di dottorato
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